Bagna cauda della difesa Armani sui muscoli scotti di Trento per un cappotto da fine inferno: 80-57. Milano passeggia, sorseggia con calma un quarto di finale di questa coppa Italia nella festa di Torino durato 5 minuti. Il tempo di lasciar sfogare l’ex Alviti, 3 tiri da 3 in fila (13-14) prima che le chele difensive della squadra del Messina (nella foto) che ha vinto 9 coppe nazionali togliessero ogni speranza alle aquile del Galbiati che si è trovato senza benzina dopo un viaggio meraviglioso nella prima parte dell’anno.
Per l’Armani passeggiata di salute con capolavoro difensivo nel secondo quarto (19-6), prendendo anche 30 punti di vantaggio, dominando a rimbalzo, annullando Graziulis il miglior tiratore dei trentini in stagione, tenendo a zero per quasi 10 minuti avversari storditi da un parziale di 19-0 che ha chiuso il conto. Voigtmann e Shields con 14 punti a testa per una serata senza angosce a parte forse la lieve distorsione alla caviglia di Napier. Per Trento almeno la consolazione di poter dare 10 minuti di qualità al 2004 Saliou Niang che ha segnato pure 4 punti nella notte di mani gelide dove il solo Forray non si è mai arreso.
Un’Armani elegante e silenziosa che doveva togliersi la cenere dell’ultima coppa Italia quando Brescia la eliminò al primo turno preparando il colpo sensazionale della prima finale vinta nella storia della società sullo stesso legno dell’Inalpi torinese. Messaggio senza squilli di tromba, partita chiusa al 30° minuto (65-35), un immersione globale anche per il gruppo italiano, quello che a parte Melli gioca di meno. In semifinale ora ci sarà Venezia che ha battuto 86-71 Pistoia. Oggi vedremo se Virtus Bologna, impegnata alle 18 contro Reggio Emilia, e la capolista del campionato Brescia, in campo alle 20.45 contro Napoli, risponderanno nella stessa maniera.