“Dacci i soldi o ti bruciamo il bar”. Le minacce e la violenza dei “capi degli zingari”

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Si sarebbero più volte presentati in un bar, rifiutandosi di pagare le consumazioni. Ad un certo punto avrebbero anzi minacciato il proprietario, dicendogli che avrebbe dovuto essere lui a pagare loro per evitare che gli distruggessero il locale. E alla fine, avrebbero aggredito anche i poliziotti intervenuti per evitare che la situazione degenerasse. Protagonisti della vicenda che arriva da Rimini sono due uomini, un cittadino nomade di 42 anni e un giovane di 22 anni proveniente dalla Romania, finiti in manette con le accuse di tentata estorsione in concorso, violenza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e lesioni a pubblico ufficiale. Secondo quanto riporta oggi il sito web RiminiToday, i fatti risalgono alle scorse ore e si sarebbero svolti nella città romagnola. I due, che a quanto pare si autodefinivano “capi degli zingari”, erano clienti abituali dell’esercizio commerciale in questione e già in passato avrebbero consumato cibo e bevande senza pagare.

Sulla base di quanto ricostruito, avrebbero anzi chiesto una sorta di “pizzo” al proprietario, minacciando in caso contrario di dar fuoco al locale. “Noi non ti paghiamo proprio niente, sei tu che devi pagarci – avrebbero riferito al titolare secondo una prima ricostruzione – altrimenti ti bruciamo il bar”. Una storia di mancati pagamenti che sarebbe andata avanti per un certo periodo di tempo. Fino a quando, nelle scorse ore, il titolare del bar si sarebbe rifiutato di servire i due clienti non solventi, pretendendo prima l’estinzione del conto ancora aperto. Una richiesta che i due uomini non avrebbero affatto accolto di buon grado: prima avrebbero iniziato ad inveire contro il proprietario, poi se la sarebbero presa con un cliente intervenuto in suo soccorso, assalendolo. Nel frattempo era stata allertata la polizia, con una volante giunta sul posto a seguito della segnalazione.

Nemmeno l’arrivo degli esponenti delle forze dell’ordine si era inizialmente rivelato sufficiente per stemperare gli animi, a quanto sembra. Il quarantaduenne in particolare avrebbe cercato di scappare, ma dopo esser stato bloccato avrebbe cominciato ad insultare e ad aggredire fisicamente gli agenti insieme al sodale. “Senza divisa non siete niente – avrebbe detto – vi ammazziamo di botte”. Gli operatori sono infine riusciti a caricarli sull’auto e a trasportarli in questura. Anche se durante il tragitto i due avrebbero danneggiato l’abitacolo della vettura, continuando ad insultare e a minacciare i poliziotti. Al termine delle operazioni di rito, sono stati trasferiti presso il carcere locale. E domani dovranno comparire davanti al giudice per le indagini preliminari, per l’eventuale convalida del fermo.

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