Ci sono 1.500 euro a persona, rimasti incagliati in attesa di un decreto attuativo che possa sbloccare la spesa complessiva di 8 milioni di euro, nel corso del 2024, dedicata all’erogazione del “bonus psicologo”. La legge di Bilancio parlava chiaro, anche se ancora tutto è fermo, visto che l’Inps non ha ancora diffuso la circolare che possa organizzare il flusso di richieste, che si teme saranno molto superiori alla disponibilità delle erogazioni.
Nella prima versione dell’iniziativa, varata all’indomani della crisi pandemica e dei conseguenti non banali contraccolpi psicologici, erano stati 400mila gli italiani a chiedere il beneficio, ma solo il 10% – circa 40mila – era riuscito a ottenerlo. Il bonus psicologo è un contributo di 50 euro per ogni seduta di psicoterapia. Era stato introdotto a dicembre del 2021 dal decreto legge 228/2021 e reso operativo nel luglio del 2022. Dato il successo che la misura aveva riscosso, la manovra del 2023 lo ha reso strutturale con lo stanziamento di 5 milioni per il 2023, poi aumentati di altri 5 per un totale di 10 milioni, e 8 milioni nel 2024.
Gli scaglioni Isee per il bonus psicologo
Più nel dettaglio, i beneficiari possono contare su un contributo di 50 euro per ogni seduta di psicoterapia, con le somme concesse a ogni singolo richiedente che possono arrivare a un massimo di 1.500 euro. A incidere sulle risorse erogate è l’Isee dei beneficiari:
- per Isee inferiori a 15.000 euro è previsto un contributo massimo di 1.500 euro;
- per Isee compresi tra 15.000 e 30.000 euro, il contributo massimo scende a 1.000 euro;
- per Isee compreso tra 30.001 e 50.000 euro, il contributo massimo è di 500 euro.
La domanda per il bonus psicologo deve essere presentata sul portale dell’Inps, con le modalità e le scadenze che, come detto in precedenza, non sono state ancora rese note per il 2024.
Basandoci su quanto avvenuto nel corso delle precedenti edizioni della misura è possibile dire che in caso di accoglimento della domanda, il contributo economico viene riconosciuto per un importo massimo di 50 euro per ogni seduta di psicoterapia, fino al massimale indicato per la propria fascia d reddito.
C’è poi la non trascurabile questione dei ritardi legati alla partenza del bonus dovuti, in un concatenarsi di passaggi, ai ritardi accumulati prima nei palazzi del ministero della Salute e del Mef e poi in quelli dell’Inps. Iniziamo quindi col dire che i primi ritardi ci sono stati nella decisione sulle modalità per poter accedere al bonus, con i dicasteri competenti che solo a fine novembre hanno firmato il decreto, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 gennaio 2024.
Al suo interno sono indicati i requisiti e le modalità di concessione del bonus psicologo 2024, elementi questi fondamentali per l’Inps che ha il compito di gestire la piattaforma dei richiedenti e i termini entro quando poter presentare domanda. Proprio in questo passaggio c’è l’ultimo grande blocco della misura, con l’Istituto nazionale di previdenza sociale che non ha ancora attivato il portale delle richieste e reso pubbliche le date entro la quale si potrà fare richiesta.
Benefit aziendale
Il tema del benessere psicologico è sempre più spesso all’attenzione (più di un libro ha analizzato il problema lo scorso anno, tra gli altri “Il benessere psicologico” di Barbieri-Medri, edizioni dEste, nella collana Newelfare di WeWelfare.it). Molti lavoratori dipendenti possono bypassare l’erogazione del bonus pubblico, dal momento che molte aziende prevedono nei loro piani di welfare aziendale un esplicito supporto alla spesa per psicoterapia. Si sono viste moltiplicare le piattaforme online che svolgono prestazioni a distanza. Uno di questi soggetti, Serenis, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, ha condotto un’indagine dalla quale emerge che il 49,4% degli intervistati presenta una situazione di crescente gravità di disagio psicologico. Analizzando il grado di malessere mentale i dati della ricerca dimostrano che il disagio è più avvertito e dichiarato dalle donne (il punteggio dell’indice è 20,3 contro 19,6 per gli uomini) e aumenta con l’età.
Un altro aspetto che evidenzia l’Osservatorio riguarda le aree d’impiego percepite più critiche in termini di benessere psicologico. Gli intervistati che lavorano nelle aree marketing e comunicazione dichiarano un livello di ansia e stress (21,91) superiore a quello di tutte le altre aree aziendali. Al contrario, dimostrano buoni livelli di benessere psicologico i lavoratori che operano nella gestione del personale (18,6), nella consulenza (18,8) e nelle professioni dell’insegnamento e dell’educazione (18,8).
L’indagine esplora anche le aree su cui lo stress accumulato sul lavoro incide maggiormente. Una persona su due dichiara che l’ambito maggiormente interessato è il benessere psico-fisico, la seconda sfera relazionale a risentire dello stress è la famiglia. Secondo l’esperienza di chi ha partecipato all’indagine sono meno colpite dallo stress le relazioni tra pari, con gli amici e con i colleghi. Mentre un grado di preoccupazione maggiore è generato nella gestione della relazione con il proprio responsabile al lavoro.