Il vero inverno con tanto freddo e nevicate a bassa quota potrebbe irrompere sull’Italia alla fine del mese di febbraio e i primi giorni del mese di marzo, quello che ci condurrà dritti in privamera: sono queste le proiezioni dei modelli meteorologici mondiali che “leggono” quanto accade sopra il Polo Nord con ripercussioni dirette anche sul tempo di casa nostra.
Cos’è il final warming
“Proprio nella parte conclusiva di Febbraio potrebbe verificarsi un potente final warming sopra al Polo Nord in grado di condizionare il clima italiano tra la fine del mese e i primi giorni di Marzo“, spiegano gli esperti de Ilmeteo.it. Tradotto letteralmente con “riscaldamento finale”, si tratta dello stratwarming atmosferico che può avvenire, più volte, nel corso del trimestre invernale quando la porzione di atmosfera compresa tra 15 e 50 km va incontro a un anomalo riscaldamento fino a 40°C in più rispetto alle temperature standard che si trovano lassù. Il riscaldamento, però, ha il merito di “rompere” in due o più parti il vortice polare, ossia quella trottola gelida che si trova sopra il Polo Nord che contiene il gelo dei mesi invernali che, di conseguenza, può dirigersi verso altre aree quali ad esempio l’Europa centro-meridionale.
È spesso grazie allo stratwarming che hanno origine intense ondate di gelo in territori posti molto a sud. Perché stavolta gli esperti lo chiamano “final warming”? Semplice, la stagione invernale si avvia verso la sua conclusione e la stratosfera passerà presto alla “modalità estiva”, ovvero quella situazione per cui il Vortice polare si dissipa e si sviluppano venti da est verso ovest, lungo la circonferenza del pianeta, sopra i 5 Km di altitudine, che persistono fino a fine Agosto/inizio Settembre quando il vortice torna ad approfondirsi“.
Le ripercussioni per l’Italia
A fine mese si va, inevitabilmente, verso un cambio di passo che sarà più palese da marzo quando i raggi solari diventeranno via via più forti e in grado di riscaldare anche la regione polare. Prima, però, ecco che il surriscaldamento provocato dal final warming in questi giorni possa trasferirsi verso il basso nell’arco di 2-4 settimane con possibili ondate di gelo ovviamente sull’Europa centro-settentrionale ma anche sul nostro Paese come mostrano alcune carte a lungo termine. “Le condizioni meteo potrebbero dunque subire un deciso scossone freddo e a tratti perturbato tra la fine di Febbraio e la prima parte di Marzo con l’aria gelida che potrebbe andare ad interagire con le perturbazioni in arrivo dall’Atlantico”, spiegano gli esperti de Ilmeteo.it.
È sempre bene ricordare che si tratta, in questo caso, di proiezioni e non previsioni: la linea di tendenza può subire notevoli mutamenti visto che si tratta di carte a 2-4 settimane ma è importante parlarne per sottolineare che l’inverno non è ancora finito e potrà dire, la sua, anche in extremis.