È iniziata la serata conclusiva del Festival di Sanremo 2024 e si prevedono grandi emozioni. Al fianco di Amadeus c’è l’amico di una vita Rosario Fiorello, pronto a regalare gag e risate al pubblico presente al Teatro Ariston e ai telespettatori. L’inizio è particolarmente promettente: dopo una cover “a modo suo” – ha cantato “Vecchio frak” di Domenico Modugno sulla base musicale di “Billie Jean” di Michael Jackson – lo showman siciliano ha iniziato a sfornare battute à gogo, regalando anche uno spunto interessante sul politicamente corretto.
Questa è un’epoca dominata dall’iper-sensibilità e dalla tendenza iper-progressista a censurare l’arte e la comicità. Nel corso del suo primo intervento sul palco sanremese, Fiorello ha fatto un esempio a dir poco calzante:“Io sono un po’ emozionato, la serata sarà lunga. Ti prego di stare attento a quello che dici, non mi coinvolgere nei tuoi loschi traffici. Qualsiasi cosa tu possa dire, io sono coinvolto: sono co-coinvolto. Oggi non si può dire niente. Uno mi fa: ‘Fiore, in bocca al lupo’. Io gli ho risposto: ‘Crepi il lupo’. Lui mi ha guardato e mi ha detto: ‘No eh, non si può dire crepi il lupo… perchè il lupo, la natura’. Ma scusa, si è sempre detto così: se dici ‘evviva il lupo’, porta sfiga. E poi perchè il lupo sì e la balena no?”. Il riferimento è al classico detto con la balena che non è altrettanto indigesto ai poliziotti del politically correct.
Ma Fiorello non ha risparmiato Amadeus. Parlando del quinquennio da direttore artistico dell’amico e collega, il volto di “Viva Rai 2” ha ironizzato: “Uno che fa il 67 per cento… Ama tu non sei un partito politico, tu sei una coalizione. Questo vince le Europee e si prende l’Eurovision. State attenti”. Poi Fiorello ha sottolineato che questo sarà l’ultimo Festival con la coppia tutta siciliana, ma non solo:“È il nostro ultimo festival, ha bisogno di riposo – ha aggiunto Fiorello nel mezzo dei ‘no’ di disappunto del pubblico – Quando finirà questo Festival, si riposerà. Cosa devi fare? I soliti ignoti, i pacchi, la Lotteria, l’Arena Suzuki… Io penso a Josè (il figlio), è da cinque anni che sei lì: gli italiani ti hanno visto crescere su quella poltrona. L’anno prossimo che farai? Ti tocca andare a scuola”.