“C’è troppo smog”. E i migranti rifiutano l’accoglienza

"C'è troppo smog". E i migranti rifiutano l'accoglienza

Avrebbero in un primo momento rifiutato una prima sistemazione proposta dal Comune di Treviso e dalla Caritas, in quanto l’assegnazione del posto letto era subordinata a controlli medici e tamponi ai quali avrebbero dovuto sottoporsi. E dopo aver detto no anche ad una seconda alternativa temporanea, in quanto il luogo indicato non sarebbe secondo loro esente da smog e traffico veicolare, si sono accampati davanti all’ufficio immigrazione della questura in segno di protesta. Protagonisti della vicenda che arriva da Treviso sono circa una decina di migranti provenienti da Pakistan, dall’India e dall’Afghanistan. Gli stessi che, con i rispettivi giacigli di fortuna, avrebbero allestito una sorta di accampamento all’ingresso dela questura della città veneta per protestare. A riportare l’episodio è la stampa trevigiana, spiegando come l’atteggiamento degli stranieri riguardi in primis il posto nel quale sono stati sistemati in attesa che si liberino posti letto nei vari dormitori.

Per loro era infatti stato individuato uno spazio temporaneo in un parcheggio sotterraneo del capoluogo trevigiano, al coperto. Una proposta che avrebbero tuttavia rifiutato, dopo un “sì” iniziale. Il motivo? Sempre sulla base di quanto riportato dai media locali, gli stranieri si sarebbero lamentati dell’aria a loro avviso irrespirabile all’interno del park sotterraneo, e del viavai continuo delle auto. Non è tutto: si sarebbe trattato infatti del secondo “no” opposto dai cittadini stranieri in questione nei confronti di una proposta d’accoglienza avanzata loro dalle istituzioni. Secondo quel che riporta infatti il sito web TrevisoToday, il Comune e la Caritas, già durante le settimane in cui la colonnina di mercurio era scesa di diversi gradi, avevano provveduto ad approntare ulteriori posti letto per l’ospitalità notturna. Ma diversi migranti avrebbero rifiutato l’accoglienza e ciò che questa comporterebbe, ovvero controlli medici e tamponi per scongiurare sul nascere il rischio di eventuali focolai di contagio.

C’è di più: alcuni migranti presenti sul territorio, senza un lavoro e in attesa di documenti che (a loro dire) non arrivano mai, si starebbero oltretutto rendendo protagonisti di continui taccheggi nei supermercati della realtà comunale trevigiana. Più che cibarie e beni di prima necessità, avrebbero secondo le accuse trafugato alcolici. E anche il segretario provinciale del Sap, Paolo Casagrande, è intervenuto oggi sull’argomento facendo presente come l’attenzione sul tema sia massima. “Si contendono il parcheggio dell’Appiani perché nei dormitori o nelle caserme i posti sono esauriti – ha dichiarato al quotidiano Il Gazzettino ieri la polizia ha cercato di allontanarli senza creare tensioni, ma la situazione è da emergenza”.

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