Bandecchi si dimette da sindaco di Terni: “Motivi politici”

Bandecchi si dimette da sindaco di Terni: "Motivi politici"

Si è dimesso per “motivi politici“, comunicando la propria decisione prima alla giunta comunale e al proprio partito. Poi a tutti cittadini via social. Stefano Bandecchi ha lasciato l’incarico di sindaco di Terni, al quale era stato eletto nel maggio scorso. “Ho comunicato pochi minuti fa alla Giunta e a tutti i consiglieri di Alternativa popolare che ho già dato le dimissioni dalla carica di sindaco. Attraverso questo video lo comunico a tutti i cittadini, così eviteranno di leggersi i giornali che chissà quali stupidaggini potranno dire“, ha affermato l’imprenditore in un video pubblicato online intorno alle ore 18 di oggi.

I motivi delle dimissioni – ha sostenuto Bandecchi – “sono di carattere politico“. Quanto al proprio futuro, l’imprenditore ha poi spiegato: “Continuo a essere il segretario di Alternativa popolare, ma non farò più il sindaco della città di Terni, così non correremo rischi a Terni di avere una ‘dittatura bandecchiana‘. Saluto tutti i cittadini e ringrazio tutti coloro che mi hanno votato. La mia esperienza politica va avanti in quanto segretario di Alternativa“.

La decisione dell’imprenditore livornese potrebbe essere legata alla prospettiva di una sua candidatura alle prossime elezioni europee, rispetto alla quale aveva recentemente confermato la propria disponibilità. “Siamo qui per riportare questa nazione in equilibrio“, aveva dichiarato l’ormai ex sindaco di Terni durante una convention del proprio partito, già utilizzando i toni della campagna elettorale. Sempre a proposito di europee, l’imprenditore si era anche detto pronto a candidare Vittorio Sgarbi in Europa e aveva dichiarato di aver contattato il critico d’arte. “L’ho chiamato alle dieci e mezzo, ha detto che ci avrebbe riflettuto, ma io un posto per lui ce l’ho sempre libero“, aveva detto.

Nelle ultime settimane, poi, Bandecchi aveva fatto discutere per alcune sue dichiarazioni pronunciate in consiglio comunale a margine di un emendamento su un atto riguardante il contrasto alla violenza di genere. “Un uomo normale guarda il c…o di una donna e ci prova“, aveva detto. Parole ritenute da molti volgari e offensive nei confronti delle donne.

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