L’Ong, i migranti e lo spot: così i trafficanti promuovono i viaggi verso l’Italia | Il video esclusivo

L'Ong, i migranti e lo spot: così i trafficanti promuovono i viaggi verso l'Italia | Il video esclusivo

“Mazen Al-Zuwari è il numero 1” gridano i migranti appena intercettati al largo della Libia dalla nave Humanity 1 di una Ong tedesca. Al-Zuwari è il nome di copertura del trafficante che li ha fatti salpare con un barcone da Zuwara, uno degli hub in Tripolitania delle partenze illegali verso l’Italia. Il barcone è andato dritto verso la nave dei talebani dell’accoglienza di Berlino. Non si limitano a ringraziare il trafficante, ma assieme allo scafista libico montano e rilanciano in rete video e foto come se fosse una vera e propria campagna promozionale da agenzia di viaggio. Parte dei filmati sono girati sul ponte di Humanity 1 durante balli scatenati di festeggiamento assieme a personale della Ong con la nave diretta verso Massa Carrara. Lo Sco, il servizio centrale della polizia, sta indagando sull’incredibile vicenda.

La denuncia è partita da Migrant Rescue Watch, che su X pubblica tutte le notizie del contrasto libico all’immigrazione clandestina. Il 31 gennaio la nave di Sos Humanity, Ong che riceve fondi dal governo tedesco e recupera migranti nel Mediterraneo dal 2016, individua il classico barcone in legno con 64 migranti. “Il nostro equipaggio ha informato le autorità competenti e l’RCC (centro di soccorso nda) libico, che hanno risposto solo in arabo – dichiara la Ong – Mentre l’equipaggio avviava le operazioni di salvataggio, una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera libica è rimasta a diverse miglia di distanza e non ha cercato di contattarci”. Per non trovarsi coinvolta nell’ennesima “battaglia” navale con Humanity 1, o perché l’obiettivo era stato raggiunto: la nave, che batte bandiere tedesca, ha trovato i migranti. Nonostante le solite proteste per il porto troppo lontano, Humanity 1 si dirige verso Massa Carrara dove sbarca i migranti il 4 febbraio.

Il giorno dopo Migrant Rescue Watch parte all’attacco e pubblica una serie di video imbarazzanti, realizzati dallo scafista e dai migranti, di ringraziamento del trafficante libico di Zuwara e promozione del viaggio fino all’Italia. Il primo filmato in verticale, perfetto per Instagram, inquadra i soccorritori che danno indicazioni in inglese e hanno già distribuito i giubbotti di salvataggio arancione. I migranti non solo rispondono ok, ma cominciano a ringraziare il trafficante che ha organizzato il viaggio, Mazen Al-Zuwari. Il video viene girato da un libico con accento della Cirenaica che pure si inquadra ed è probabilmente lo scafista arrivato assieme agli altri in Italia. I migranti si sbracciano davanti al telefonino con il segno V di vittoria con le dita ripetendo “Al-Zuwari numero 1”. Dopo il primo minuto di immagini viene montata addirittura una canzone che inneggia al boss del traffico.

“I video e le foto pubblicati sui social media dal trafficante di esseri umani illustrano esplicitamente l’assenza di qualsiasi tipo di disagio in mare – denuncia Migrant Right Watch su X come introduzione al secondo filmato – Semplicemente l’ennesima consegna e ritiro riusciti (su chiamata) di carichi umani eseguiti con la collusione criminale della Ong”. L’accusa è pesante e seccamente smentita dalla Organizzazione non governativa tedesca, ma una volta imbarcati su Humanity 1, i migranti, in gran parte siriani, continuano a ringraziare il trafficante. E si lanciano in danze scatenate sul ponte con due donne dell’equipaggio.

Una, con i capelli bianchi, indossa una maglietta di Sos Humanity, la Ong proprietaria dell’imbarcazione. A bordo c’è anche lo scafista libico che illustra il successo dell’operazione. Verso la fine un migrante algerino trova un posto tranquillo sulla nave per un video selfie che inizia con il solito “Al-Zuwari numero 1”: “Siamo a bordo della nave di una Ong tedesca. Il viaggio dura da otto ore”. Alla fine indica l’indirizzo di una pagina web che si chiama “Vento arabo” dove contattare il trafficante per la traversata, come se fosse una linea di traghetti. “Ultimamente i siriani sono danarosi e pagano 5mila o anche 6mila dollari per raggiungere l’Italia – spiega una fonte del Giornale a Tripoli – Per questo gli africani, che hanno meno soldi, attendono il turno per viaggi più economici”.

Il terzo post su X di Migrant Rescue Watch propone l’insieme di foto e fermi immagini dei migranti sorridenti, durante il recupero in mare, postati sui social dagli stessi “salvati” e dal trafficante. Il primo, in alto a sinistra, è addirittura un messaggio di ringraziamento scritto a mano su un foglio, al boss Al-Zuwari, con tanto di cuoricino rosso, immortalato a bordo di Humanity 1. E sopra c’è una freccia, che rimanda all’obiettivo finale di ogni traversata illegale, scritto in italiano, “Lampedusa e Linosa”.

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