Ennesima intervista del Papa, questa volta al settimanale del gruppo San Paolo “Credere”. Come ormai ha abituato a fare nelle sue uscite pubbliche, anche questa volta Francesco non risparmia stilettate alla Chiesa. Nelle anticipazioni del colloquio col direttore, don Vincenzo Vitale, anche una risposta sulla recente decisione di aprire alla benedizione delle coppie omosessuali e in situazioni irregolari.
Il rimprovero
“Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri”, aveva detto Francesco nel primo incontro coi giornalisti dopo la sua elezione. Undici anni dopo, il Papa non sembra soddisfatto del lavoro fatto fino ad ora. Si è lamentato con don Vitale: “noi chierici a volte viviamo nell’agio, occorre vedere la sofferenza della gente”. Poi una stoccata a chi collabora con lui nel governo della Chiesa: “quando sono con l’amministrazione, si’ faccio quello che devo fare, ma quando sono con la gente, é un’altra cosa”. Non è la prima volta che il Pontefice manifesta questo tipo di insofferenza.
Le donne in Curia
Bergoglio ha anche rivendicato di aver aperto le porte della Curia alle donne. “Nella Curia romana ora ci sono diverse donne perché fanno meglio di noi uomini in certi incarichi”, ha affermato il Papa. Tra le nomine fatte in questo senso nell’attuale pontificato, quella di segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano assegnata nel 2021 a suor Raffaella Petrini.
Benedizioni arcobaleno
Non è mancato un nuovo commento su Fiducia supplicans, il documento del dicastero per la dottrina della fede che ammette per la prima volta la possibilità di benedire coppie omosessuali e in situazioni irregolari. “Nessuno si scandalizza se do la benedizione a un imprenditore che magari sfrutta la gente: e questo è un peccato gravissimo. Mentre si scandalizza se la do a un omosessuale. Questo è ipocrisia!”. Un parallelismo che aveva già fatto nell’incontro con il clero romano, affermando: “Quando benediciamo un imprenditore non ci chiediamo se ha rubato”. A scandalizzarsi per la possibilità ammessa dal dicastero per la dottrina della fede sono stati vescovi e conferenze episcopali di tutto il mondo, in particolare in Africa con tanto di lettera del cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo metropolita di Kinshasa e presidente del Secam che ha concordato con la Santa Sede l’impossibilità a procedere alle benedizioni extra-liturgiche.
Salute
Il direttore di “Credere” lo ha interrogato anche sulla salute. Francesco non sembra avere alcuna intenzione di dimettersi come ha fatto il suo predecessore Benedetto XVI. A don Vitale è tornato a ribadire che “la Chiesa si governa con la testa, non con le gambe“, sgombrando ancora il campo da quest’ipotesi che ad inizio pontificato aveva ventilato. Intanto le preoccupazioni del Papa sono concentrate sulla situazione in Medio Oriente. Francesco aveva confidato di chiamare ogni giorno il parroco e il vice parroco della chiesa della Sacra Famiglia sulla Striscia di Gaza. Oggi il Pontefice argentino ha chiamato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, per avere informazioni sulla situazione della comunità cattolica in Terra Santa.