Intesa al record con 7,7 miliardi di utili

Intesa al record con 7,7 miliardi di utili

Dopo Unicredit, anche Intesa Sanpaolo ha chiuso il miglior bilancio di sempre. L’istituto guidato dal ceo Carlo Messina, nei dodici mesi del 2023 ha macinato profitti per 7,7 miliardi, il 76,4% in più di quelli realizzati un anno fa considerando inoltre che sconta 300 milioni stanziati per la prima tranche dell’iniziativa per la riduzione delle disuguaglianze sociali, che vedrà un investimento di 1,5 miliardi in tre anni. «Si tratta del più importante impegno al mondo su questi progetti», ha rimarcato il banchiere durante la conferenza stampa.

L’ultimo trimestre dell’anno si è chiuso con 1,6 miliardi di utile. A trainare il risultato annuale sono stati ancora una volta gli interessi netti, favoriti dai tassi della Banca centrale europea che nel corso dell’anno sono arrivati ai massimi; una voce dalla quale Intesa Sp ha ricavato 14,6 miliardi (il 58,1% della torta dei proventi operativi, cresciuta a 25,1 miliardi). Sono invece calate le commissioni nette (-4%) a 8,5 miliardi, in un contesto dove il risparmio gestito ha faticato. In seguito alla pubblicazione dei conti, il titolo in Borsa ha guadagnato l’1,2% a quota 2,90 euro.

«Oggi presentiamo i risultati migliori di sempre», è stato il commento di Messina, «questa eccellente performance ci ha consentito di realizzare il dividend yield più alto in Europa». Inevitabile il confronto con Unicredit, che ha realizzato 8,6 miliardi di profitti. «Stimo Andrea Orcel che sta facendo un lavoro eccellente in Unicredit», ha affermato Messina, prima di sottolineare la filosofia differente di Intesa che nel 2023 ha accantonato 1 miliardo in più: «Facciamo in un trimestre le rettifiche che loro e altre banche fanno in tutto l’anno».

L’istituto proporrà all’assemblea degli azionisti il pagamento di dividendi per 5,4 miliardi, cifra composta da 2,6 miliardi di acconto dividendo staccato a novembre 2023 e 2,8 miliardi di saldo da distribuire a maggio. L’istituto ha precisato che il 40% delle cedole sarà destinato alle famiglie e alle Fondazioni nostre azioniste, vale a dire Cariplo e Compagnia di Sanpaolo. Annunciata, inoltre, l’intenzione di avviare un buyback da circa 55 centesimi di punto di Cet 1 da eseguire da giugno 2024. «Abbiamo capitale in eccesso e la distribuzione andrà valutata anno per anno».

In vista del rinnovo dei vertici dell’anno prossimo, Messina ha affermato che sarà «amministratore delegato anche nel prossimo mandato. Finirò questo piano industriale e anche il successivo, se gli azionisti lo vorranno».

Tra le notizie di giornata anche le stime sui profitti 2024 e 2025, che continueranno a essere in crescita: è atteso un utile netto superiore a 8 miliardi. I probabili tagli dei tassi d’interesse in corso d’anno da parte della Bce rallenteranno la dinamica degli interessi netti, che tuttavia saranno «in ulteriore incremento» quest’anno. A questo si aggiunge l’aspettativa di una «ripresa delle commissioni». Agli analisti, Messina ha spiegato che Intesa ha «un forte potenziale interno con oltre 850 miliardi di raccolta diretta e di risparmio amministrato e abbiamo già individuato 100 miliardi che possono essere convertiti in risparmio gestito anche grazie alla discesa dei tassi». A dare vigore ai ricavi degli anni a venire ci saranno anche voci inaspettate, collegate alla digitalizzazione della banca. Secondo quanto dichiara Ca’ de Sass, infatti, il contributo di Isybank, la nuova banca digitale del gruppo, e di Fideuram Direct, la nuova piattaforma di risparmio gestito, garantiranno 500 milioni al risultato del 2025, cifra peraltro non conteggiata tra le stime del piano 2022-2025.

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