È previsto il ravvedimento operoso per chi non ha pagato Imu e Tari in tempo. È possibile sforare 90 giorni rispetto alla scadenza della presentazione per mettersi in regola con il Fisco. La dichiarazione fatta in ritardo per i ravvedimenti che riguardano le tasse non è equivalente a quella omessa. Ecco nel dettaglio cosa è il ravvedimento operoso e come funziona.
Il ravvedimento
Nel caso in cui ci sia un ravvedimento per omessa dichiarazione dei tributi locali vengono previste delle misure specifiche. La regolarizzazione dell’omissione dichiarativa si può verificare secondo le specifiche previste per le violazioni dall’articolo 13 del DIgs 472/1997. Grazie alla misura è possibile ottenere una diminuzione delle sanzioni ordinarie che vengono applicate in caso di versamenti di Imu e Tari non effettuati a partire dal 30%.
Lo sconto
Lo sconto viene applicato in base al ritardo e aumenta in base alla misura in cui si provvede all’adempimento il quale deve essere spontaneo. È quindi importante procede volontariamente senza aver ricevuto la contestazione in questione da parte del comune. Le tempistiche previste per la decurtazione economica prevedono un ravvedimento di 15 giorni, con la misura sprint è possibile versare una sanzione ridotta dell’1,5% rispetto all’imposta dovuta.
Le sanzioni
Per quanto riguarda i soggetti che saldano il contributo a distanza di un anno dalla scadenza dovranno pagare un settimo della sanzione, ovvero il 4,29% dell’importo. Se si provvede entro due anni l’obbligo aumenta a un sesto della sanzione dovuta, quindi il 5% (un sesto del 30%). Per coloro che regolarizzano Imu e Tari entro 90 giorni la multa viene ridotta a un decimo del minimo, se, invece, si supera questa soglia e non è pervenuto alcun atto di accertamento, le riduzioni alle sanzioni applicate sono quelle stabilite dalla disciplina di riferimento.
Il ravvedimento operoso speciale
Il ravvedimento operoso speciale, introdotto dalla legge di Bilancio 2023, permetteva di regolarizzare gli errori commessi in merito dichiarazioni validamente presentate. La misura riguardava l’arco di tempo fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e consentiva di beneficiare delle sanzioni ridotte a un diciottesimo del minimo e di una dilazione in otto rate. La fruizione dell’agevolazione è scaduta il giorno 30 settembre 2023 e il contribuente entro questa data avrebbe dovuto pagare la prima rata (o l’intera somma), sempre se non fosse già intervenuta una formale contestazione.