Amadeus la intona in modo più deciso. Mengoni un po’ meno convinto. Ma entrambi cantano “Bella Ciao” davanti alla platea dei giornalisti. Se non fossimo nella sala stampa del Festival non ci sarebbe nulla di strano. Ma qui siamo a Sanremo e ogni evento diventa politico. Soprattutto se si tenta inutilmente di tenere fuori la politica dall’Ariston. A tendere un “agguato” al presentatore e al co-presentatore di stasera (Mengoni), prima serata del Festival, è stato Enrico Lucci, il formidabile guascone di “Striscia la notizia”.
Ricevuto il microfono per porre una domanda come uno qualunque dei cronisti, ha chiesto ad Amadeus: “Tu sei antifascista?”. Risposta: “Sì”. Stessa domanda l’ha posta al cantante di “Due vite”. Stessa risposta. E poi ha aggiunto “Allora che ne dite di intonare Bella Ciao?”. Amadeus è partito deciso, Mengoni l’ha seguito. Si aspettano reazioni. Soprattutto perché il tormentone di definirsi o meno antifascisti va avanti per i politici di destra dal giorno dall’insediamento del nuovo Governo.
In più il “duetto” del brano dei partigiani – canzone simbolo della sinistra – è arrivato in conferenza stampa subito dopo la conferma da parte di Amadeus di voler ospitare – se lo chiederanno ufficialmente – i rappresentanti degli agricoltori in lotta contro le norme europee e in marcia su Roma. Questione molto spinosa per la maggioranza. In ogni caso, come dice Fiorello, Amadeus è proprio lo “swiffer” delle polemiche.