Passo indietro della Commissione europea sui pesticidi. Di fronte alle proteste dei trattori e probabilmente in vista delle elezioni europee, la presidente Ursula von der Leyen ha annunciato che si appresta a ritirare la proposta di regolamento Sur (Sustainable Use Regulation), mirata a promuovere l’utilizzo sostenibile dei pesticidi in agricoltura. Un dossier al centro delle discussioni da mesi, tanto da diventare motivo di polarizzazione politica.
“Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra potranno investire nel futuro. E solo se realizziamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori saranno in grado di continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo riporre più fiducia in loro”, ha esordito von der Leyen alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Soffermandosi sul regolamento Sur, l’ex ministro della Difesa di Berlino ha ricordato il suo nobile obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti chimici per le piante ma anche il clima rovente sul tema.
Il regolamento “è stato respinto dal Parlamento Europeo – ha aggiunto von der Leyen – Non si registrano più progressi nemmeno in seno al Consiglio. Ecco perché proporrò al collegio di ritirare questa proposta. Ma ovviamente il tema resta. E, per andare avanti, servono più dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe avanzare una nuova proposta, con un coinvolgimento molto più maturo delle parti interessate”. Von der Leyen ha quindi invitato gli agricoltori a passare a un modo di produzione più sostenibile, rimarcando che forse la Commissione europea non è stata abbastanza “convincente” nel persuaderli che le misure“pro natura” del Green Deal convengono anche a loro. Da qui la necessità di un approccio bottom-up e basato sugli incentivi per promuovere gli obiettivi del piano verde in campo agricolo.
Un dietrofront quasi clamoroso quello della Commissione Ue, ma cosa cambia per gli agricoltori? Presentato nel giugno del 2022, il regolamento Sur aveva l’obiettivo di tutelare la biodiversità, l’ambiente e la salute riducendo l’uso e il rischio dei pesticidi chimici. L’obiettivo fissato era quello di dimezzare l’utilizzo dei pesticidi entro il 2030, insieme a norme più efficaci per la difesa integrata e alternative ai pesticidi chimici. In base al testo, ogni Stato avrebbe avuto un proprio obiettivo nazionale in base ai valori calcolati dalla Commissione europea: per l’Italia sarebbe stato il 62 per cento per il consumo totale dei prodotti fitosanitari e del 54 per cento del consumo delle sostanze più pericolose rispetto alla media che era stata determinata nel nel triennio 2015-2017. Il Regolamento Sur prevedeva inoltre il divieto di utilizzo dei pesticidi in tutti i territori sensibili come le aree naturali protette, i siti della rete Natura 2000 e le aree dove è stata accertata la presenza di insetti impollinatori a rischio estinzione.
L’annuncio di von der Leyen è stato accolto con soddisfazione dal centrodestra.“Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre”, le parole del vicepremier Matteo Salvini. Per gli eurodeputati del Ppe si tratta di un annuncio tardivo, ma ragionevole e che dà sollievo. Il gruppo che comprende Forza Italia ha evidenziato che la legge proposta semplicemente non era adatta allo scopo e non teneva conto degli sforzi passati degli agricoltori europei: “Perché gli agricoltori continuino a nutrire gli europei, hanno bisogno di una regolamentazione e di un incoraggiamento ragionevoli, nonché dell’accesso a tecnologie moderne, come le nuove tecniche di allevamento o l’agricoltura di precisione. L’agricoltura riguarda il futuro, non il passato”.