Dopo i passi falsi di Lazio e Fiorentina, la nuova Roma di Daniele de Rossi aveva in mano un’ottima occasione per rifarsi sotto. Si capisce subito che l’undici di Claudio Ranieri non potrà far molto per fermare la corsa dei giallorossi. Dopo 1’01” Pellegrini gonfia la rete e la Roma non si ferma più. In un primo tempo devastante i capitolini trovano anche il raddoppio con Dybala per poi approfittare degli spazi concessi dagli isolani nella ripresa per dilagare. Il rigore che vale la doppietta della Joya è discutibile mentre l’incornata di Huijsen è il premio per una prestazione di squadra scintillante. Nuova vittoria convincente di una Roma lanciatissima mentre per i rossoblu è notte fondissima.
Le scelte dei tecnici
Nonostante la Roma abbia perso solo una delle ultime 17 partite disputate contro il Cagliari, i risultati delle rivali per la corsa all’Europa costringono i capitolini a giocarsi il tutto per tutto pur di rifarsi sotto. L’undici che Daniele de Rossi mette in campo è molto offensivo: subito in campo il nuovo arrivo Angeliño, che affiancherà Karsdorp, Mancini e Llorente nella linea a quattro. Centrocampo di sostanza con Cristante e Paredes a dare una mano a Pellegrini mentre in attacco dietro all’ariete Lukaku l’insolita coppia Dybala-El Shaarawy.
La situazione del Cagliari è molto complicata e Ranieri è costretto a rischiare pur di portare a casa almeno un punto dalla trasferta nella capitale. Il tecnico romano sceglie un 3-5-2 guidato dalla coppia d’attacco pesante composta da Lapadula e Petagna. A centrocampo qualche cambiamento sulle fasce, dove stazioneranno Azzi e Zappa, con Nandez, Prati e Makoumbou a fare densità sulla mediana, per contrastare l’impostazione della Roma.
Roma devastante, 2-0 in 20 minuti
Neanche il tempo di sistemarsi sui sedili dell’Olimpico dopo l’omaggio a Core de Roma Losi ed i fedelissimi della Roma possono esplodere la loro gioia. Un minuto ed un secondo basta all’undici di De Rossi per aprire i conti con il Cagliari: azione da calcio d’angolo, flipper sul palo vicino e respinta corta di Scuffet nel mucchio. Invece del piedone di Lukaku, spunta quello del capitano Pellegrini che la mette dietro al portiere isolano. 1-0 Roma per un inizio davvero dirompente dei capitolini, che non avevano mai segnato un gol così in fretta quest’anno. La terza rete in tre partite consecutive per il capitano giallorosso ha l’effetto di un tonico sulla Roma, che continua ad attaccare a testa bassa. Al 9’ prima proiezione offensiva per Angeliño: il terzino spagnolo arrivato dal Lipsia mette un cross teso sul quale si avventa Cristante. Purtroppo l’ex milanista colpisce in pieno il palo ma la Roma non ne vuole sapere di togliere il piede dall’acceleratore.
I pericoli principali per gli isolani arrivano sempre dalla destra, dove se non sale Angelino è Karsdorp a fornire cross interessanti. Quello sul quale arriva il piattone di El Shaarawy meriterebbe maggior fortuna ma la sfera sfila a qualche passo dalla porta di Scuffet. Si gioca principalmente ad una porta sola, con il guardiameta sardo costretto a sventare le incursioni di Dybala, Lukaku e del resto dello scatenato attacco giallorosso. Nonostante il Cagliari faccia di tutto per resistere all’aggressività dei padroni di casa, la Roma passa di nuovo al 22’. Azione ariosa dei giallorossi con staffetta Cristante-El Shaarawy sulla sinistra e rasoterra per Pellegrini: invece di cercare la porta, il capitano alimenta la corsa di Lukaku al centro. Il belga vede che alle sue spalle Dybala è tutto solo e salta il pallone per il facilissimo tap-in della Joya. Roma spietata ed efficace, per la grande gioia del pubblico dell’Olimpico.
Dopo aver messo la migliore mezz’ora da inizio stagione, i giallorossi tirano il fiato e si accontentano di togliere il pallino ad un Cagliari troppo rinunciatario. Dopo una decina di minuti, la Roma torna pericolosa: prima Mina anticipa di un niente Karsdorp prima che batta verso la porta, poi da calcio d’angolo i capitolini mettono la sfera sui piedi di Dybala per un sinistro a giro che sfiora il palo. I padroni di casa non solo si divertono ma dominano in lungo e in largo. Al 40’ giocata fortunosa di Dybala con rimpallo sul suo tacco che mette Lukaku a tu per tu con Scuffet: cannonata rabbiosa del belga ma era lievemente in fuorigioco.
Nel finale del primo tempo arriva la prima ripartenza pericolosa degli ospiti con Lapadula che cerca la porta, trovando solo i guantoni di Rui Patricio. Il forcing sardo causa il primo richiamo del Var: Lapadula si fa largo in area e sembra cadere dopo un contatto con Llorente. Marcenaro indica il dischetto ma Aureliano gli fa notare che in realtà era stato l’attaccante a rifilare un pestone al difensore. Si va all’intervallo su un 2-0 che sta stretto ai giallorossi, mai così devastanti.
Roma a valanga, doppietta Dybala
Dopo i primi segnali di vita da parte dei sardi, il secondo tempo inizia con la Roma intenzionata ad addormentare la partita. Il piano di De Rossi, però, non tiene conto della determinazione dei rossoblu, che finalmente provano a giocarsela. Questo, ovviamente, apre autostrade alle corse dei laterali giallorossi come al 48’, quando Cristante si invola sulla destra, tira a botta sicura ma trova la deviazione di un difensore. Dal calcio d’angolo nuovo episodio controverso nell’area dei sardi: rimpallo e la sfera che finisce sul braccio di Petagna. Marcenaro indica il dischetto ma la mano dell’ex rossonero sembrava attaccata al corpo. Dagli undici metri si presenta Dybala e sai già come andrà a finire: Scuffet da una parte, pallone dall’altra, 3-0 Roma.
Una volta sbrigata la pratica, De Rossi inizia a pensare ai prossimi impegni dei giallorossi e richiama in panchina alcuni titolarissimi: fuori Llorente, El Shaarawy e Pellegrini per dare quasi un tempo intero ai giovani Huijsen, Bove e Zalewski. Roma quindi più leggera, briosa per approfittare degli spazi concessi dagli ospiti. La formula sembra subito funzionare, ma prima di battere oltre Scuffet, Lukaku trova l’intervento in extremis di un difensore. Angeliño rimane a terra e De Rossi lo sostituisce con Kristensen ma la Roma non è ancora sazia. Calcio d’angolo, stacco imperioso di Huijsen che la mette oltre le braccia protese di Scuffet.
Visto che rischia un’imbarcata storica proprio nel “suo” Olimpico, Ranieri rivoluziona il Cagliari: fuori Dossena, Prati ed Azzi per far posto a Viola, Gaetano e Luvumbo. A questo punto ai sardi iniziano a saltare i nervi e in campo volano scintille e gialli. Nonostante questa partita abbia detto più o meno tutto quel che doveva dire, rimangono venti minuti da giocare e la Roma vuole approfittarne per mettere qualche altra rete in saccoccia. Con le squadre allungate, per poco Zalewski non fornisce un bell’assist a Lukaku, il cui tiro è ancora bloccato dai centrali isolani.
Al 72’ Dybala saluta l’Olimpico per il debutto di Tommaso Baldanzi in giallorosso: De Rossi conta molto sulla sua tecnica ma serviranno altre occasioni per dimostrarlo. In campo, infatti, c’è spazio per tanta accademia e qualche fallaccio di troppo, come la gomitata che Luvumbo assesta a Llorente. Marcenaro, inspiegabilmente, lascia correre su un chiarissimo fallo che avrebbe meritato il rosso diretto. Gli ultimi minuti scorrono via nel tripudio di un Olimpico in festa, con il gol di Bove che viene annullato per chiaro fuorigioco.
Il tabellino
ROMA (4-3-2-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Llorente (51’ Huijsen), Angeliño (57’ Kristensen); Cristante, Paredes, Pellegrini (51’ Bove); Dybala (72’ Baldanzi), El Shaarawy (51’ Zalewski); Lukaku. Allenatore: Daniele De Rossi
CAGLIARI (3-5-2): Scuffet; Dossena (61’ Viola), Mina (66’ Wieteska), Obert; Zappa, Nandez (74’ Di Pardo), Prati (61’ Gaetano), Makoumbou, Azzi (61’ Luvumbo); Lapadula, Petagna. Allenatore: Claudio Ranieri
Marcatori: 1’ Pellegrini (R), 22’, 51’ (rig) Dybala (R), 58’ Hujisen (R)
Ammoniti: 65’ Paredes (R), 65’ Nandez (C)
Espulsi: nessuno
Arbitro: Matteo Marcenaro (Genova)