– La prima vera azione degna di highlights da parte della Juventus è stata registrata intorno al 60esimo. Nella partita di cartello della stagione, tra le prime due della Serie A. Vi serve altro per capire che il calcio italiano è morto?
– Stessa storia per il grande Maurizio Sarri (sono ironico), che nello scontro diretto contro l’Atalanta riesce nel difficile compito di non far tirare praticamente mai in porta la propria squadra. Prima azione da gol: minuto 83. E c’è ancora chi elogia il sarrismo.
– I giovani del Pd di Catania ritengono che lo stupro della 13enne ad opera dei 7 egiziani sia “il risultato di una violenza strutturale e di una cultura dello stupro di cui la nostra società è impregnata”. Già, ma di quale società? Di quella italiana o di quella egiziana? Sembra quasi che i giovani dem vogliano dirci che i 7 ragazzi sbarcati sulle nostre coste e accolti nei nostri centri di accoglienza in un paio di anni di soggiorno abbiano incamerato tutto il peggio del maschilismo, del sessismo e del patriarcato che la nostra società possa offrire, arrivando così a commettere lo stupro. Allora viene quasi da dire che converrebbe non accoglierli qui: ne va del loro bene.
– Mi pare che il punto fondamentale della protesta degli agricoltori sia questa ed è condivisibile: se l’Ue, o lo Stato, ti chiede di produrre secondo palette e regolamenti green deve far sì che i prodotti in arrivo da altri luoghi nel mondo rispettino gli stessi identici standard. Altrimenti è concorrenza sleale, o meglio: un autogol sciocco. Perché non ha senso far morire i nostri agricoltori imponendo misure anti-economiche per tutelare l’ambiente e la salute se poi portiamo i consumatori ad acquistare beni in arrivo da Paesi che quelle norme non le rispettano nemmeno col binocolo.
– Pare che Elly Schlein abbia deciso di correre alle Europee ma non come capolista, così da non creare problemi alle candidate donna che rischierebbero di essere tagliate fuori a causa delle norme sull’alternanza di genere. È uno stratagemma che non farà bene alla performance del leader Pd e forse nemmeno al partito, ma in perfetto stile dem che deve sempre mettere insieme la capra e i cavoli delle richieste delle varie correnti. Una cosa però è certa ed appare un paradosso: di fatto, Elly verrà danneggiata per colpa di una legge che il suo Pd ha voluto e votato. Elly vittima delle quote rosa: fa ridere.
– Pare che Marco Tarquinio, ex direttore dell’Avvenire, sia conteso per la candidatura alle Europee tra il Pd e Sinistra italiana. E questo la dice lunga sul giornale dei vescovi e lo stato della Chiesa nostrana.
– Giuseppe Conte continua la sua crociata contro il Pd, con il Pd che lascia fare. Oggi al Corriere rivendica un “rapporto alla pari” con i dem e chiede un “chiarimento” su alcuni punti. Il messaggio è chiaro: alla guida del campo largo andrà chi ottiene più voti alle prossime Europee. E non è detto che a Giuseppi non riesca il colpaccio.
– È iniziato carnevale e c’è già un vincitore: un tizio si è travestito da Fleximan. Genio totale.
– Su una cosa Conte ha ragione: il M5S ha “fatto chiarezza al suo interno”, nei dem invece “esistono molte anime”, tra cui molti “nostalgici del Jobs Act e della Buona scuola”, oltre a tanti che “sostengono il turbo atlantismo e le politiche europee neo-liberiste”. Il M5s professa “radicalismo” su certi temi e un pezzo del Pd vorrebbe pure seguirlo (le sardine di Elly, per intenderci), ma i cattolici e i riformisti frenano. Quindi le opzioni sono due: o l’alleanza M5S–Pd non si farà mai o il Pd finirà con lo spaccarsi in due. Tertium non datur.
– Parliamo dello stupro di Catania. A sinistra il ritornello è: la cultura dello stupro è uguale ad ogni latitudine e “non bisogna strumentalizzare”. Si chiede Alessia Morani: “Qualcuno pensa davvero che faccia differenza uno stupro commesso da stranieri o da italiani”? Bene, è arrivato il momento di dire che sì: fa tutta la differenza del mondo. E non per una questione di razza, nazionalità o colore della pelle degli aggressori. Ma per il banale fatto che quei 7 ragazzi sono stati recuperati in mare, accolti, non espulsi in forza della loro minore età, ospitati a spese del contribuente italiano (45 euro al giorno), con tanto di corsi di istruzione per l’avviamento al lavoro, vitto, alloggio e sanità gratuita. Il punto è questo: se tuo figlio ti distrugge casa ti arrabbi e lo metti in punizione; ma se a farlo è l’ospite a cui hai appena offerto la cena, una doccia calda e un tetto sotto cui dormire, beh: le cose cambiano. E fa tutta la differenza del mondo.
– Meraviglioso racconto di Maria Cossiga del padre Francesco, ex presidente della Repubblica. Lui severo, Mambro e Fioravanti ritenuti innocenti, l’inno della Brigata Sassari, la figlia che non poteva andare in discoteca né farsi i buchi alle orecchie. L’aneddoto migliore? “Prima di andare al cinema controllava il giudizio di Famiglia Cristiana”. Un altro mondo.
– Altro particolare gustosissimo: Cossiga “si era innamorato di D’Alema: considerava il suo capolavoro politico aver portato il primo ex comunista a Palazzo Chigi e avergli fatto combattere una guerra della Nato”.
– La polizia ha arrestato 14 migranti per la rivolta scoppiata ieri al Centro per i rimpatri di Ponte Galeria, con l’accusa di resistenza, danneggiamento e lesioni a pubblico ufficiale. Logico. Ma alcune Ong lamentano che il recente pacchetto sicurezza “ha introdotto 6 anni di pena per le rivolte dentro ai CPR”, ritenendo assurdo che “chi ieri ha protestato per la morte compagno migrante ora rischi il carcere”. Ora, guardatele voi stessi le immagini della rivolta. Si vedono i migranti dare il via ad una sassaiola contro le forze dell’ordine, si vedono muri distrutti e abbattuti utilizzando cabine telefoniche come ariete, e poi materassi dati alle fiamme, la stanza dei carabinieri devastata e le auto delle forze dell’ordine distrutte. La cosa assurda non è che i rivoltosi siano stati arrestati, ma che una Ong ritenga inconcepibile che chi distrugge locali, ferisce poliziotti e abbatte muri non debba farsi neppure un giorno di cella.
– A Varese un ragazzo di 17 anni ha accoltellato alle spalle la professoressa, ficcandole per tre volte il coltello a serramanico nella carne. Ricordate il caso di Abbiategrasso? Una delle docenti disse che per superare lo choc agli alunni aveva fatto vedere Toy Story e poi li aveva portati in cortile a giocare. A 16 anni. Ecco: magari a Varese non seguano l’esempio della collega, perché a questi ragazzi servono molte più bacchettate e meno cartoni animati.
– Passi tutta la vita ad attendere la successione, con la Regina Elisabetta che sopravvive sul trono ben oltre ogni aspettativa. Poi arriva il tuo turno, diventi Re e non fai nemmeno in tempo ad abituarti che ti diagnosticano un cancro. Mi dispiace per Carlo II, ma è la sfiga fatta a persona.