Altro che “corto muso”, l’Inter ha dominato. Ma il campionato è aperto, ecco perché

Altro che corto muso, l'Inter ha dominato. Ma il campionato è ancora aperto, ecco perché

Altro che “corto muso”, per usare l’espressione tanto cara a mister Allegri, a indicare le vittorie strappate di un millimetro, al fotofinish, tipiche delle corse dei cavalli. Quella dell’Inter è stata una vittoria netta, indiscutibile. Anzi, a dire la verità, ha stupito che a decidere la gara sia stata solo una rete, per giunta un autogol. Troppa la differenza vista in campo, troppe le occasioni avute dai nerazzurri di Inzaghi, che hanno sprecato davvero tanto.

Ora c’è una bella distanza tra le due squadre, quattro punti, e una partita ancora da giocare per i nerazzurri, contro l’Atalanta. Però, si badi bene, il campionato non è ancora finito. Basta davvero poco per riaprirlo. Un esempio: un passo falso con l’ottima squadra di Gasperini e la Juve che ne approfitta. Il calcio è così, i numeri parlano chiaro, il campionato è più vivo che mai. Ma non si può nascondere che la distanza tra le due squadre nel “derby d’Italia” si è fatta notare. Eppure la Juve non perdeva dal 23 settembre (col Sassuolo), e se si è portata così in alto in classifica, tanto da impensierire i nerazzurri, è per merito e continuità di risultati. Ma l’Inter in questo preciso momento è di un’altra categoria.

Inter, Thuram in mezzo a due bianconeri

C’è un dettaglio da non sottovalutare. I bianconeri hanno un vantaggio indubbio: non giocano nelle coppe. Questo, alla distanza, vorrà dire energie più fresche e tempi di recupero migliori per i propri giocatori. Non lo si può negare. La Juve però non dovrà sbagliare un colpo, dovrà essere precisa come un orologio svizzero, non perdere un colpo, e fare male agli avversari, senza alcuna sbavatura. Se ci riuscirà il campionato si giocherà fino alla fine, aperto ad ogni risultato.

I bianconeri però dovranno essere meno timidi e più consapevoli dei propi mezzi. Ed è proprio questa “timidezza” (colpa di Allegri?) uno dei problemi riscontrati domenica sera dall’ex bomber bianconero Fabrizio Ravanelli: “La Juve mi è sembrata forse un po’ troppo timida, ancora non pronta per poter giocare queste partite con gli effettivi a disposizione”, ha detto ai microfoni di Radio Anch’io Sport -. Mi è sembrata avere poca consapevolezza di poter mettere in difficoltà l’ Inter, che invece ha dimostrato una grande maturità. Una maturità derivante da tanti anni in cui hanno giocato insieme, un percorso positivo, nonostante qualche sconfitta come la finale di Champions. Questa finale li ha fatti talmente maturare che oggi è diventata una squadra internazionale, gioca a memoria. Ieri sera ha meritato di vincere, ha avuto tante occasioni, Szczesny è stato memorabile in qualche parata. La Juve deve crescere dal punto di vista della personalità e della consapevolezza, perché questa squadra con diversi innesti potrebbe diventare scomoda per tutte le altre il prossimo anno”.

Sulla sponda nerazzurra l’ex fantasista Evaristo Beccalossi è convinto che la battaglia per lo scudetto non sia per nulla chiusa. “Per l’Inter è un passo importante per lo scudetto, ma il cammino è ancora lungo. Lo scontro diretto dà un buon vantaggio, ma nel calcio di oggi non si può mai stare tranquilli. Non la temo la Juve, perché l’Inter ha numeri impressionanti: la migliore difesa, il miglior attacco, ma soprattutto una squadra che trasmette serenità, non perde mai la testa, legge bene i momenti della partita. L’ Inter si è costruita la sua concretezza cammin facendo, a me fa impressione come anche i giocatori nuovi sembra che giochino da 5-10 anni. Vuol dire che la società ha dato questo tipo di mentalità”. Ma qual è la marcia in più dei nerazzurri? Beccalossi non ha dubbi: il centrocampo. “È la chiave del successo nerazzurro. Calhanoglu è stato un colpo incredibile, è il più forte centrocampista che ci sia in giro. Lui, Barella e Mkhitaryan legano bene tutti e tre, in chiusura e spinta, è un grandissimo centrocampo, il punto di forza dell’ Inter. Dà la sensazione di avere sempre la situazione sotto controllo”.

Simone Inzaghi

Esulta, giustamente, mister Simone Inzaghi: “Ci siamo presi una vittoria strameritata per come abbiamo giocato e per come abbiamo tenuto il campo. Siamo contenti ma manca ancora tantissimo, Milan e Juventus non molleranno di un centimetro. La partita l’ha tenuta aperta Szczesny che ha fatto due parate incredibili. Sommer è stato sempre attento ma riposato”. C’è una punta di ironia nelle sue parole: sottolinea che il portiere nerazzurro non ha fatto nulla, mentre quello della Juve ha dovuto fare gli straordinari.

Max Allegri

E Max Allegri come ha commentato la partita? Diciamo che l’ha presa con filosofia: “Scudetto all’Inter? Non lo so se se l’è preso, noi dobbiamo continuare a fare il nostro percorso, stasera (ieri, ndr) è stata una partita difficile, lo sapevamo, contro una squadra forte. Il primo tempo è stato bloccato, loro hanno fatto questo gol, c’è stata un’occasione di Thuram a campo aperto, la stessa che abbiamo fallito noi con Vlahovic”. Poi l’analisi tecnica: “Loro hanno gestito di più la palla nel primo tempo, nel secondo la partita si è spaccata, ci sono state occasioni da una parte e dall’altra, è stata più divertente da vedere, poi loro hanno grande qualità, quando ripartono hanno precisione. Noi su questo dobbiamo assolutamente migliorare, però non ho da rimproverare niente ai ragazzi, solo da complimentarmi per quello che hanno fatto”.

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