Joe Biden incassa un successo in South Carolina e testa la tenuta sugli elettori afroamericani, fondamentali per conquistare il secondo mandato alla Casa Bianca. Ma brutte notizie arrivano dall’ultimo sondaggio su scala nazionale di Nbc, che lo da in svantaggio di 5 punti sul probabile rivale Donald Trump (42% contro 47%). Il popolo del Palmetto State «ha parlato e non ho dubbi che ci abbia messo sulla strada per vincere e sconfiggere ancora una volta Trump», ha scritto il presidente americano. «La posta in gioco in queste elezioni non potrebbe essere più alta. Ci sono voci estremiste e pericolose guidate da Trump e determinate a dividere la nostra nazione e riportarci indietro. Non possiamo permettere che questo accada», ha aggiunto, sottolineando che «abbiamo fatto molta strada negli ultimi quattro anni, con l’America che ora ha l’economia più forte del mondo e l’inflazione più bassa di qualsiasi altra grande economia. Continuiamo ad andare avanti. Finiamo quello che abbiamo iniziato, insieme».
Biden ha vinto facilmente e senza sorprese la sua prima prova elettorale alle primarie democratiche ottenendo oltre il 96% dei voti, ma con un’affluenza molto bassa. E in realtà per un presidente in carica che si ripresenta le primarie sono poco più di una formalità (contro di lui c’erano un poco conosciuto deputato del Minnesota, Dean Phillips, erede di una ricca azienda di gelati, e la scrittrice Marianne Williamson). Ma il voto era importante per valutare il sostegno dell’elettorato afroamericano, componente fondamentale della base elettorale che serve a Biden per rimanere nello Studio Ovale. Anche se per il New York Times è complicato paragonare un successo in South Carolina a febbraio e senza sfidanti di rilievo al voto di novembre in aree come Detroit, Milwaukee o Filadelfia. Quattro anni fa gli afroamericani furono determinanti per la sua vittoria in stati in bilico come Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, ma ora, secondo i sondaggi, il leader dem sta perdendo terreno in questa fascia di elettori a favore del tycoon. Diversi recenti sondaggi hanno mostrato che il sostegno dell’elettorato «black» a Biden si sta sgretolando, soprattutto tra i giovani, che credono di non essere stati abbastanza ascoltati durante il suo mandato.
E inoltre l’inquilino della Casa Bianca deve fare i conti con un effetto a catena della guerra Israele-Hamas, ossia il rapido deterioramento delle relazioni con alcuni dei suoi elettori più fedeli, musulmani e arabi americani. La settimana scorsa i leader di queste comunità del Michigan hanno rifiutato l’invito a partecipare ad un incontro con la campagna di Biden a Dearborn, sobborgo di Detroit dove più della metà dei 110 mila residenti sono di origine mediorientale o nordafricana. È troppo tardi, hanno detto, perché il presidente possa ottenere il loro sostegno dopo aver ignorato per oltre quattro mesi le richieste sul cessate il fuoco a Gaza. Per il sindaco di Dearborn Abdullah Hammoud – che insieme ad altri 15 leader ha respinto la richiesta di incontro – la strategia di sensibilizzazione della campagna Biden-Harris per gli elettori musulmani è inesistente o insufficiente. Intanto alcuni arabi e musulmani del Michigan hanno lanciato la campagna «Abandon Biden», parte di un nuovo movimento nazionale per garantire che i membri delle loro comunità vadano a votare, ma non per l’attuale presidente.