È guerra tra Chiara Ferragni e le Cartiere Paolo Pigna dopo l’annuncio dell’azienda di Bergamo di interrompere i rapporti con l’influencer. Nella giornata di ieri, ilGiornale.it aveva individuato una anomalia sul sito Pigna, dove le pagine relative ai prodotti della linea “Chiara Ferragni” erano spariti. Aprendo il link dedicato, infatti, il risultato era un errore “404”, che indica la rimozione della pagina cercata. Da questa pagine, quindi, abbiamo sollevato il dubbio che ci potesse essere stata una sospensione del contratto, cosa che, effettivamente, nella stessa serata di ieri è stata confermata dalla cartiera. Ma la decisione assunta unilateralmente da Pigna non è piaciuta alla società Fenice, che gestisce i marchi legati all’influencer, e con un comunicato di fuoco ha annunciato guerra legale alla cartiera.
La decisione di interrompere i rapporti commerciali, ha spiegato Pigna, “è stata assunta dall’azienda nel rispetto del proprio codice etico aziendale che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi“. L’unica sanzione finora comminata a Ferragni è arrivata dall’Antitrust, che ha multato per oltre un milione di euro Fenice e Tbs Crew, le società che fanno capo all’influencer, per il caso Balocco. Per il resto, Ferragni risulta essere indagata per truffa aggravata da minorata difesa ma si tratta solamente di una fase istruttoria di un procedimento, che non ha avuto ancora alcuna ripercussione effettiva.
“La collaborazione tra Pigna e le aziende che fanno riferimento a Chiara Ferragni è stata di natura unicamente commerciale e ha riguardato la realizzazione di linee di prodotti di cancelleria per la scuola e per l’ufficio“, è la conclusione della nota di Pigna. Tuttavia, la decisione della cartiera ha indispettito Fenice, la quale con una nota “contesta la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali da parte di Pigna“. Inoltre, è la versione della società di Ferragni, “l’illegittimità della decisione di Pigna è stata aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership; una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto“.
Per queste ragioni, annuncia Fenice, si procederà nelle sedi più opportune, anche in considerazione di una dichiarazione resa ai media in data 23 dicembre 2023 dall’amministratore delegato di Pigna, che aveva definito la collaborazione “proficua e soddisfacente“. Ma non solo, perché la società di Ferragni lancia anche un monito, sottolineando che “analoghe iniziative di tutela verranno prese nei confronti dei soggetti che abbiano messo in atto comportamenti in violazione dei contratti di collaborazione in essere e pertanto degli interessi di Fenice“.