I funerali di Vittorio Emanuele di Savoia, che è morto a Ginevra durante la giornata di ieri, saranno a Torino, il prossimo dieci febbraio, alle 15, presso la Basilica di Superga. E sempre nella stessa località torinese avverrà la sepoltura, per stretta volontà del figlio di Umberto II. Niente Pantheon, quindi, dove sono sepolti sia il nonno Vittorio Emanuele III, sia il padre Umberto II. Malato da tempo, aveva 86anni e stava per compierne 87.
Anche la politica reagisce alla morte di Vittorio Emanuele di Savoia, personaggio che è spesso finito sulle cronache nel corso degli ultimi decenni. Da parte di Fdi c’è vicinanza umana ai familiari ma anche ferma fedeltà ai valori repubblicani. Il ministro della Difesa Guido Crosetto sceglie l’ex Twitter e ora X per il cordoglio: «Caro Emanuele – esordisce il capo di dicastero, rivolgendosi al nipote di Umberto II -, a te ed alla tua famiglia le mie più sentite condoglianze per la scomparsa del tuo caro papà Vittorio Emanuele. Lo ricordo con affetto e ricordo le molte volte che, in Piemonte, ho potuto condividerne la compagnia. Un forte abbraccio». E Fdi è forse il partito che commenta con più frequenza la notizia della scomparsa dell’uomo che non è mai diventato un reale italiano. «Non vi è dubbio che la famiglia reale, per 85 anni al Regno, faccia parte della nostra storia con luci ed ombre», dice poi il vice-capogruppo dei meloniani alla Camera Alfredo Antoniozzi. Che subito dopo rimarca appunto la «fedeltà» alla Repubblica. «Esprimo le mie condoglianze alla famiglia Savoia – aggiunge il deputato di Fdi Sasso Deidda – , in particolare ad Emanuele Filiberto per la perdita del papà Vittorio Emanuele. Ho avuto modo di conoscere il principe Emanuele proprio questa estate in Sardegna. A lui e alla sua famiglia profondo cordoglio».
La Democrazia cristiana con Rotondi si distingue per la decisione di mettere in stand by le iniziative elettorali per le elezioni regionali abruzzesi e sarde. Non solo per la giornata di ieri ma anche per quella di oggi. Sentita – come prevedibile – anche la reazione dell’Unione monarchica italiana, che rivolge subito un «pensiero affettuoso alla famiglia Savoia in occasione del decesso del principe Vittorio Emanuele, figlio del Re Umberto II, costretto, ancora bambino, a lasciare l’amata Italia per un esilio che nessun paese civile ha mai adottato».
In termini critici, dal lato sinistro dello scacchiere, emerge la posizione di Angelo Bonelli, segretario di Europa verde. L’ecologista pone un accento sia sulle vicende che hanno coinvolto Vittorio Emanuele di Savoia in ambito giudiziario (ma l’uomo è stato condannato una volta sola, e per porto d’armi abusivo), sia sul presunto mancato pentimento per il ruolo svolto dalla famiglia Savoia nella promulgazione delle leggi razziali. Poi, sempre da parte di Angelo Bonelli, l’accenno sul caso di Dirk Hamme r, giovane morto sull’Isola del Cavallo.