Sul tema Ilaria Salis “prima bisogna ottenere i domiciliari in Ungheria, e questo è il punto fondamentale, dopodiché bisogna chiedere i domiciliari in Italia. Solo una volta che sono concessi i domiciliari, se c’è la richiesta dell’avvocato, possiamo chiedere di avere i domiciliari in Italia”. Lo ha affermato il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a margine della convention “Un’Europa solidale e riformista”, a Rho, rispondendo in merito alla detenzione di Ilaria Salis. “Siamo pronti a fare tutto ciò che serve, ma noi seguiamo il caso rispettando le norme vigenti e tutto ciò che è possibile per garantire una detenzione rispettosa dei diritti della persona – ha aggiunto – abbiamo fatto sì che il procuratore generale andasse a controllare lo stato di detenzione della signora Salis, è andata una psicologa a parlare con lei. Abbiamo fatto tutte le verifiche sulle sue condizioni. Ma l’Italia non può intervenire sul procedimento penale”. “Il padre ha chiesto di incontrarmi e gli dirò quello che secondo me conviene fare in questo momento. Condivido quello che ha detto lui in un’intervista, non bisogna trasformare una vicenda giudiziaria in un fatto politica”, ha concluso Tajani.
“Il 40% del Pil italiano viene dall’export, e buona parte dell’export passa dal Mar Rosso. Quindi le minacce al traffico commerciale in quel mare sono una minaccia al nostro sistema”, le parole di Tahjani alla ‘festa dei lettorì de Il Giornale, ad Abano Terme. Il riferimento è alla missione nel Mar Rosso. Per Tajani la presenza delle navi europee potrà fungere da deterrente contro nuovi attacchi dei miliziani houthi dello Yemen. “Credo – ha proseguito Tajani – che sia giusta la posizione di chi chiede di arrivare a un cessate il fuoco, anche il governo britannico inizia a insistere su questo: un cessate il fuoco con la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani può portare ad allentare la tensione e permettere di passare a una fase politica”. Tajani, che di recente è stato in Israele, ha riferito che il premier “Netanyahu è contrario alla soluzione due popoli due stati, lui ci ha parlato soprattutto della ricostruzione di Gaza. Ma se non si offre una prospettiva alla popolazione palestinese, un popolo senza prospettiva diventa definitivamente disperato”.