C’è un filo rosso che lega la storia di Vittorio Emanuele, morto oggi all’età di 86 anni, al delitto del 19enne Dirk Hamer. Il ragazzo, figlio del controverso medico e teologo tedesco Geerd Hamer, nonché fratello della modella Brigit Hamer (miss Germania nel 2006), morì dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola alla gamba mentre si trovava in vacanza sull’isola di Cavallo. Il principe fu accusato dell’omicidio e poi prosciolto dalle accuse. Ma riavvolgiamo il nastro e proviamo a mettere in fila le tappe di questo lungo e controverso caso giudiziario.
La tragedia
È la notte tra 18 e il 19 agosto del 1978. Il noto playboy Nicola Pende, detto “Nicky”, decide di fare un’escursione sull’isola di Cavallo, tra la Corsica e la Sardegna, assieme a un gruppo di amici. Tra loro ci sono la bellissima Brigit Hamer e il fratello Dirk. I giovani rampolli commettono l’errore di prendere il gommone di Vittorio Emanuele. Il principe, che si trova lì in vacanza con la moglie Marina Doria, va su tutte le furie e ha una discussione molto animata con Pende. Durante la colluttazione partono due colpi di pistola: un proiettile colpisce il giovane Hamer mentre sta dormendo. Ferito in modo grave, il 19enne morirà dopo alcuni mesi di agonia.
Le accuse
A dicembre dello stesso anno, Vittorio Emanuele viene arrestato e processato in Francia con l’accusa di omicidio. Il pool difensivo respinge subito l’addebito: non è stato lui a sparare. Inoltre, secondo gli avvocati, il proiettile che ha ucciso il ragazzo non è compatibile con la carabina del principe. Non solo: la barca incriminata viene smantellata prima della perquisizione da parte degli investigatori. In assenza di prove, l’impianto accusatorio si sgretola e Vittorio Emanuele se la cava con una condanna a 6 mesi per porto abusivo d’armi. Nel 1991 viene prosciolto dalla Corte d’Assise di Parigi. Ma i guai non sono finiti.
L’intercettazione
Nel 2006 il Savoia finisce nuovamente in manette per lo scandalo di Vallettopoli. L’accusa nei suoi confronti è di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso e sfruttamento della prostituzione. Durante il periodo di reclusione nel carcere di Potenza viene intercettato mentre parla con alcune persone. Nell’audio, secondo quanto riportarono i media dell’epoca, avrebbe ammesso di aver colpito Dirk Hamer. Circostanza che viene prontamente smentita dal principe e dai suoi legali. Sta di fatto che il video della presunta confessione, poi diventato di dominio pubblico, non è utilizzabile come ipotetica prova. Quanto all’accusa di Vallettopoli, Vittorio Emanuele ne usce da innocente, ottenendo un risarcimento di 40mila euro per ingiusta detenzione.
La sorella di Dirk Hamer
Due anni dopo, il principe fu condannato a due anni per aver diffamato Brigit Hamer, autrice del libro “Delitto senza castigo”. La sorella Dirk ha sempre sostenuto che Vittorio Emanuele fosse responsabile della morte di suo fratello. Da più di 40 anni lotta per aver giustizia: “Chiunque, se fosse capitato al proprio fratello o sorella, avrebbe fatto lo stesso. È un imperativo chiedere giustizia e verità“, dichiarò in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2017. Le tappe del delitto Hamer vengono ripercorse anche nella docu-serie di Netflix “Il principe”, dedicata al “principe senza corona”.