In questi giorni sta infuriando la protesta degli agricoltori e degli allevatori, contrari alle politiche europee. In questo clima di dissenso, con manifestazioni che dilagano in tutta Europa, anche personaggi di spicco hanno deciso di prendere posizione. Fra questi c’è il cantautore Albano Carrisi. Definendosi “contadino dentro”, l’artista ha annunciato il proprio sostegno alla causa.
“Anche io col trattore”
Intervistato da Il Corriere della Sera, Al Bano ha promesso di essere a Roma col suo trattore in segno di solidarietà nei confronti dei tanti agricoltori ormai in ginocchio che in questi giorni stanno protestando. “Nella mia azienda vigne e ulivi per 150 ettari, i conti non reggono. Servono più controlli sulla filiera“, spiega il cantante. “Chi decide nella Ue? Li chiamerei da me per farli lavorare un paio di mesi…“, aggiunge.
Carrisi dichiara di trovarsi, al momento, fuori dall’Italia, ma se non avrà impegni sarò a Roma nel giorno della manifestazione, perché la protesta in atto è sacrosanta. “Anche io sono un contadino e protesterò con il trattore. Senza la musica sarei già fallito”, afferma. “Io sono un contadino dentro. Detto che mi auguro che questa rabbia non tracimi alla francese, come accadde con i ‘gilet gialli’, spero che la Ue e l’Italia aprano gli occhi su una realtà che è drammatica”. La situazione è critica, spiega il cantautore, con aziende che ormai chiudono ogni giorno. I costi di gestione sono sempre più alti, mentre invece i guadagni diminuiscono. “Per un chilo di radicchi al produttore va una miseria, sì e no 50 centesimi, ma al dettaglio si arriva a tre euro“, precisa. Tanta anche la difficoltà nel reperire manodopera. Non è più possibile andare avanti in questo modo.
L’Ue non sa nulla di agricoltura
“Vorrei che quelli che legiferano senza sapere niente di agricoltura, che decidono stando al chiuso dei loro uffici, venissero a lavorare da me per qualche tempo“, prosegue Al Bano. “Comprenderebbero che quello del contadino è un mestiere durissimo, ci si sveglia alle quattro di notte e si va nei campi con qualunque condizione meteo: freddo, caldo africano, pioggia. Niente orari, si finisce quando si deve finire e poi magari arriva una grandinata che manda all’aria il raccolto“.
Il cantante spiega di vivere la campagna da quando era piccolo. I suoi primi guadagni, come cantante, andarono a suo padre proprio per aiutarlo nell’acquisto di un nuovo trattore. “Origliai per caso certe cifre durante una riunione di famiglia. A fine anno avevano guadagnato 800.000 lire lorde, niente. Eravamo in quattro, oltre al mulo. Servivano zolfo, concime… “, racconta. Dopo esser stato lontano dai campi per un po’, decise di tornare all’agricoltura. “280 giorni all’anno sono per i concerti. Il resto è sui campi. Ma il pensiero per il raccolto è continuo“, dichiara. Ed ecco perché a Roma, salvo altri impegni, ci sarà.