“Accordo all’unanimità”. Pronto il disegno di legge sul premierato

“Accordo all’unanimità”. Pronto il disegno di legge sul premierato

Sono state apportate modifiche al disegno di legge sul premierato a seguito di un tavolo di maggioranza durante il quale sono stati discussi i temi principali che sono i pilastri del progetto. Le modifiche dovranno essere sottoposte ai leader della coalizione e tra le proposte c’è l’ipotesi di una norma più rigida anti-ribaltone, con la staffetta tra premier eletto e secondo solo in casi eccezionali, entro il limite di due mandati. È stato eliminato il riferimento al 55% del premio di maggioranza e limato l’articolo sullo scioglimento delle Camere da parte del Capo dello Stato durante il semestre bianco, che potrà essere attuato solo se costituisce un “atto dovuto”.

È stato raggiunto un accordo all’unanimità tra le forze politiche di maggioranza sulle modifiche da apportare“, ha dichiarato il presidente della commissione Affari Costituzionali Alberto Balboni, senatore di Fratelli d’Italia, confermando l’accordo di intesa sulla “proposta unitaria”, che è stata accettata da tutti su quella elaborata da lui nei giorni scorsi. Ovviamente l’ultima parola ora sarà dei leader, che potrebbero approvare il disegno di legge così com’è. “Quando avremo l’approvazione, la depositeremo come emendamenti di maggioranza a firma dei nostri capigruppo“, ha aggiunto Balboni. Il termine per concludere l’iter è stato fissato al 15 febbraio, tra due settimane. “Siamo pronti a depositare i nostri testi. Tuttavia, prima di farlo vogliamo che tutto venga esaminato dai leader, e che i leader ci diano il via libera“, ha sottolineato il senatore.

Il punto di caduta che è stato raggiunto soddisfa a grandi linee tutti i grandi partiti, con maggiore o minore compiacimento. “Abbiamo trovato delle soluzioni che i leader dovranno avallare. È una soluzione valida a prova di professori. Poi i professori sono tutti da rispettare… Ma c’è anche la Costituzione materiale e la vita reale“, ha dichiarato Maurizio Gasparri. Anche il vicepremier Antonio Tajani ha dato il suo avvallo al nuovo disegno di legge: “Mi pare sia stato raggiunto un punto di incontro importante e positivo. Andiamo avanti“. Anche il ministro Roberto Calderoli ha plaudito all’accordo raggiunto: “Elezione diretta, norma anti-ribaltone, in modo che non ci si trovi persone non elette, e parlamento non ricattabile“.

Il sistema ora allo studio è un “premierato rafforzato” con il presidente del Consiglio eletto a suffragio universale, con un sistema elettorale che garantisca un premio di maggioranza su base nazionale. Viene aggiunto il potere di “revoca”, oltre che di nomina, dei ministri, che spetta al Capo dello Stato su proposta del premier. È previsto l’avvicendamento tra eletto e secondo premier, ma solo in casi eccezionali di impedimento permanente, morte, decadenza o dimissioni volontarie. Entra nel testo anche il limite ai mandati per il premier: non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi.

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