Sprint in Borsa delle azioni Race (Ferrari) nel giorno in cui l’ad Benedetto Vigna presenta un esercizio 2023 da record e comunica l’ammontare del maxi-premio per i dipendenti in Italia. Il titolo è così volato a 353,50 euro segnando +9,2%, trainato anche dall’arrivo di Lewis Hamilton nella team di Formula 1 dal 2025. I lavoratori riceveranno un premio fino a 13.500 euro, quota massima per i 5mila che non hanno mai registrato assenze. E già ora l’azienda ha fatto sapere che il bonus annuale di competitività salirà fino a 17mila euro nel 2024. Da segnalare anche le 250 nuove assunzioni.
A premiare il titolo di Maranello tre fattori principali. Il primo riguarda le consegne cresciute del 3,3% rispetto al 2022, con la quota di vetture ibride raddoppiata al 44%. In totale, Ferrari ha venduto 13.363 supercar. A fare da traino Purosangue, «la Ferrari che non c’era», come è stata definita da Vigna, in fase di accelerazione nel secondo semestre; bene anche la domanda per le famiglie 296 e SF90. Lo scorso anno l’utile netto è stato pari a 1.257 milioni (+33,9%) con ricavi netti che si sono attestati a 5.970 milioni (+17,2%).
Record storico sull’anno, inoltre, per il margine dell’ebitda che ha toccato il 38,2%.
Secondo motivo: il mercato ha accolto positivamente le stime per il 2024, migliori delle attese. Il Cavallino ha presentato una che prevede ricavi oltre quota 6,4 miliardi, un adjusted ebit di oltre 1,77 miliardi (con margine superiore al 27%) e un utile diluito adjusted per azione superiore a 7,5 euro. Terza ragione: la corsa al riacquisto delle azioni da parte di chi ha venduto a breve. «La visibilità garantita dal portafoglio ordini ci dà la fiducia necessaria per guardare al futuro, ma allo stesso tempo dobbiamo mantenere sempre le quattro ruote a terra», il commento di Vigna.