In una mossa senza precedenti, il presidente americano Joe Biden ha firmato giovedì 1° febbraio un ordine esecutivo che consente agli Stati Uniti di imporre sanzioni ai coloni israeliani e potenzialmente anche a politici e funzionari di Tel Aviv coinvolti in attacchi contro i palestinesi in Cisgiordania.
Secondo funzionari americani citati da Axios, la decisione riflette le considerazioni della Casa Bianca riguardo le violenze delle frange estremiste ebraiche che hanno raggiunto un livello tale da minare gli obiettivi di Washington nell’area, in particolare la possibilità di arrivare ad un accordo per una soluzione a due Stati. Dal 7 settembre, si sono verificati circa 500 attacchi di coloni israeliani a danno dei civili palestinesi, che hanno provocato otto morti e 115 feriti. Il governo di Benjamin Netanyahu ha più volte affermato di aver adottato negli ultimi due mesi misure necessarie a ridurre queste azioni violente, dopo che esse avevano toccato livelli mai visti prima a seguito degli attacchi di Hamas.
Le assicurazioni dell’esecutivo di Tel Aviv non sembrano però essere state sufficienti per il presidente Biden, che ha discusso del problema in diverse occasioni con il premier dello Stato ebraico e ha ordinato già a novembre al dipartimento del Tesoro di preparare pacchetti di sanzioni per colpire i responsabili delle violenze. Stando a quanto dichiarato da funzionari Usa, i primi bersagli del nuovo ordine esecutivo sono quattro coloni coinvolti direttamente in attacchi sistematici contro i palestinesi che hanno provocato lo sfollamento forzato di alcune comunità. I loro beni e i conti bancari negli Stati Uniti saranno congelati e non potranno commerciare o trasferire denaro attraverso il sistema finanziario americano. Nel suo complesso, il documento firmato dal presidente Biden consente all’amministrazione di imporre sanzioni agli individui che hanno diretto o partecipato ad atti violenti contro i palestinesi, distruggendone le proprietà o costringendoli ad abbandonare le loro case, ai funzionari o ai leader politici coinvolti anche indirettamente e, infine, a coloro che forniscono finanziamenti, assistenza o sostegno ai coloni.
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, a capo del Partito sionista religioso di estrema destra, ha definito la “campagna di violenza dei coloni” una “bugia antisemita”. “È una vergogna che l’amministrazione Biden collabori a questa iniziativa in un momento in cui i coloni stanno pagando con il sangue dei loro figli la guerra a Gaza”, ha dichiarato in un comunicato, sottolineando che continuerà a lavorare per rafforzare gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. “Se il prezzo da pagare sono sanzioni statunitensi contro di me, così sia”.