È stato un gennaio di fuoco per Taiwan. Trentuno giorni intensi, carichi di tensioni politiche, e caratterizzati da una pressione senza precedenti da parte della Cina. Nelle ultime ore Pechino ha inviato 33 aerei nei pressi dell’isola, 14 dei quali sono entrati nella zona di difesa aerea taiwanese, nella più grande incursione avvenuta da tre mesi a questa parte. Le recenti elezioni presidenziali di Taipei, del resto, hanno premiato il candidato indipendentista William Lai, che guiderà l’isola in continuità con la precedente amministrazione anti Pechino.
La pressione della Cina
Era lecito attendersi una qualche reazione da parte della Cina, che ha sì fatto sentire il fiato sul collo di Taiwan facendo però attenzione, almeno per il momento, a non alzare troppo la temperatura. In ogni caso, l’analista Ian Ellis ha sintetizzato su X quanto avvenuto a gennaio. Sono stati rilevati 331 aerei dell’Esercito Popolare di Liberazione (Pla) nei pressi dell’isola, con oltre 30 violazioni dello spazio aereo territoriale taiwanese e 71 incursioni nella sua zona di difesa aerea. Sul fronte marittimo, invece, sono state avvistate ben 142 navi da guerra transitanti o in azione nelle acque limitrofe a quella che Pechino considera “provincia ribelle”, senza dimenticare svariati pattugliamenti congiunti ed esercitazioni con tanto di portaerei.
Non sono mancati neppure i misteriosi palloni aerostatici: a gennaio ne sono stati avvistati 57, e 17 hanno sorvolato spazio di Taiwan. Lo scorso dicembre, quando per la prima volta si sono accesi i riflettori sulla vicenda, il portavoce del ministero della Difesa taiwanese, Sun Li-fang, spiegava che, secondo una valutazione iniziale, quelli strani palloni sarebbero stati strumenti impiegati presumibilmente per uso meteorologico. In mezzo a mille dubbi, gli ospiti indesiderati hanno continuato a sorvolare nei cieli taiwanesi. In ogni caso, le rotte di volo registrate sono raggruppate attorno alle principali città, basi militari e “spiagge rosse” di Taiwan. Chiaro, dunque, il messaggio silenzioso inviato dalla Cina.
Cosa succede a Taiwan
Nel frattempo l’esercito di Taiwan ha concluso una manovra militare di due giorni che ha coinvolto le forze marittime e aeree dell’isola. Durante le manovre sono stati simulati attacchi a sorpresa in risposta alle crescenti minacce cinesi. “Qualsiasi azione irrazionale unilaterale potrebbe facilmente aumentare le tensioni e sabotare la stabilità nella regione dello Stretto di Taiwan“, ha detto ai giornalisti lo stesso generale maggiore Sun Li-fang alla base navale di Tsuoying nel sud di Taiwan.
Sul fronte politico, invece, con 54 voti contro 51 il candidato del partito nazionalista Kuomintang (Kmt), vicino alla Cina, Han Kuo-Yu, ha ottenuto il ruolo di speaker del Parlamento di Taiwan. Sconfitto per 3 voti You Si-kun, candidato del partito democratico progressista (Dpp), il cui leader William Lai ha vinto le recenti elezioni presidenziali. Il Partito popolare di Taiwan (Tpp), di centro, non ha partecipato al voto.
Come ha spiegato il South China Morning Post, inoltre, Pechino ha modificato le rotte dell’aviazione civile vicino alla sensibile linea mediana nello Stretto di Taiwan, in una mossa che dovrebbe “spremere” ulteriormente lo spazio aereo controllato da Taipei. Lla decisione della Cina non solo ridurrà drasticamente la profondità della difesa aerea di Taiwan, ma ridurrà anche il tempo di risposta a disposizione dell’aeronautica dell’isola in caso di attacco attraverso lo Stretto.
Updated map tracking increased Chinese military activity around Taiwan?
January ended with a bang. Beijing dispatched 33 aircraft & 14 entered the air defense zone—the largest incursion in 3 months.
I’m always iterating to improve these & made a few changes based on feedback: pic.twitter.com/K79YoZQptZ— Ian Ellis (@ianellisjones) February 1, 2024