Sarà la prima transgender a condurre un programma della tv generalista italiana. Per il grande pubblico Vladimir Luxuria non è certo un volto sconosciuto, però vederla alla guida di un reality come L’Isola dei famosi (che partirà a inizio aprile) avrà un significato forte. L’icona della comunità Lgbtq, attivista dei diritti civili, prima parlamentare trans, paladina della libertà sessuale a capo di uno show della rete ammiraglia Mediaset per famiglie. Ad annunciarlo è stato ieri Pier Silvio Berlusconi, ad del Biscione, in una conferenza convocata per illustrare i passi avanti fatti dal sistema integrato crossmediale Mediaset (tv, radio, device) in vista del definitivo approdo alla total audience. Un sistema che, a regime, mostrerà i reali e più alti ascolti anche dei singoli programmi, tanto che alcune fiction come Viola come il mare andranno in onda prima sulla piattaforma streaming Infinity e poi sulle tre reti principali.
Comunque la scelta di Luxuria ha risvolti importanti, soprattutto perché si inserisce nella linea editoriale intrapresa negli ultimi tempi di allargare l’offerta della tv di Cologno in più direzioni, verso un pubblico di differenti idee e in un Paese dove certi temi non sono più un tabù. Condita con la volontà di moderazione dei toni di alcuni programmi. Strada cominciata con una svolta nel Grande Fratello, continuata con la chiusura dei programmi di Barbara d’Urso, con l’ingresso di Bianca Berlinguer a Rete4 e ora con la sostituzione di Ilary Blasi, bionda mozzafiato, con un personaggio trasgressivo ma al contempo di cultura nell’ottica di cambiare lo show. Ma – come spiega l’ad Pier Silvio – in una tv quel che conta è che i conduttori funzionino e quindi «chi meglio di una persona che è stata concorrente dell’Isola e l’ha pure vinta (nel 2008 quando andava in onda sulla Rai), ne è stata inviata e opinionista». Insomma Vladimir (che non teme di mostrarsi con il suo fidanzato di 37 anni – e che pare un ragazzino-, lei che ne ha 58) porterà la sua esperienza politica, sociale, personale e di vita in uno show rinnovato. «Come fatto con il Gieffe – continua Berlusconi – faremo una nuova Isola dei Famosi mettendo al centro storie interessanti con un cast misto, tra persone note e persone non note».
Per quanto riguarda invece Ilary Blasi (alle prese con libri e serie dedicati alla separazione da Totti) anche se non condurrà più l’Isola resterà comunque un volto della rete ammiraglia. «Stiamo lavorando con lei a una nuova fase della sua carriera dedicata all’intrattenimento puro. Questa estate condurrà Battiti Live (uno show musicale) che passerà da Italia Uno a Canale 5».
Per quanto riguarda gli altri volti Mediaset al centro del tele-mercato di queste settimane, Pier Silvio assicura che con Paolo Bonolis (che nei giorni scorsi aveva ipotizzato in un’intervista di non rinnovare il contratto con Mediaset in scadenza a giugno) «non c’è nessun segnale di difficoltà o cambiamento, ho una grande gratitudine e stima per lui e l’anno prossimo ci sarà un’altra edizione di Avanti un altro!. Se succederà qualcosa non dipenderà da noi: siamo pronti a seguire il suo spirito innovativo, qualunque cosa ci chieda di fare». Su Piero Chiambretti che ha deciso di tornare in Rai, Pier Silvio assicura che «Mediaset sarà sempre la sua casa», ma è giusto che «faccia ciò che desidera fare, penso che un ritorno in Rai per lui possa avere un certo significato».
E a chi ha paventato il passaggio al contrario di Amadeus dalla tv pubblica a quella privata, risponde che «non c’è mai stata alcuna idea o offerta in questo senso». Invece l’amministratore delegato si aspetta almeno una visita di Fiorello – e qui siamo nel campo dello scherzo – in cambio della scelta di non contro-programmare Sanremo: «Non ci sarà C’è Posta al sabato, mandiamo in onda solo Terra amara…». Passando all’informazione, confermata l’alternanza tra Nicola Porro e Bianca Berlinguer alla guida della striscia quotidiana di informazione delle 20,30 e, a proposito della giornalista, Pier Silvio conferma che «non c’è alcun problema dopo i fuori-onda mostrati da Striscia». Infine per quanto riguarda la concorrenza, l’ad auspica che «la Rai cominci a rimettere a fuoco la sua missione di servizio pubblico, che farebbe bene a tutti e al mercato. Perché è un po’ strano che il tg del primo canale sia impacchettato tra due giochini…».