Lo aveva già affermato pubblicamente lo scorso luglio, ma anche oggi Pier Silvio Berlusconi smentisce nuovamente di volere scendere in campo: “Mi tirano in ballo, ma non entro in politica“, dichiara convintamente il vicepresidente e amministratore delegato di Mediaset, il quale non cambia idea e – nonostante il pressing giunto in occasione del trentennale dello storico discorso del padre Silvio Berlusconi – non modifica la propria idea già espressa in passato. “La mia posizione non è cambiata – ribadisce il secondogenito del Cavaliere nel corso di una conferenza stampa a Cologno Monzese -. Vero è che mi tirano sempre in ballo, e non parlo solo dei giornali. Anche personalmente mi tirano in ballo. Oggi penso e spero che Forza Italia possa fare un buon lavoro. Tajani è la persona giusta“.
Secondo Pier Silvio Berlusconi l’attuale segretario nazionale di Forza Italia ha infatti “una leadership basata su una qualità importantissima, che è la serietà dimostrata attraverso il lavoro, il suo lavoro da membro del governo. Non si tratta di sostituire la leadership di mio padre, che è impossibile – afferma – ma di avere una squadra che porti avanti ciò che mio padre ha creato. Questa squadra che ha esponenti di qualità va arricchita con presenze giovani e che possano avere una crescita“.
Sull’operato del governo Meloni la visione di Berlusconi è “positiva, banalmente perché tutti indicatori macroeconomici sono positivi. I numeri sono numeri. Le stime del Pil sono in miglioramento sul 2024 e sul 2025, la disoccupazione ai minimi da anni, i consumi tengono. La situazione è complicata, ci sono due guerre in atto, ma siamo positivi“. Per il futuro, aggiunge, “servirebbe maggiore attenzione alla creazione e alla tutela di campioni nazionali ed europei, che vuol dire stabilire regole più precise per le attività dei giganti del web, passo indispensabile verso cui l’Europa deve andare. Avere campioni europei può essere primo passo per rafforzare l’Europa e Paesi che ne fanno parte“.
Negli studi di Cologno Monzese, inevitabile tracciare un bilancio sull’anno solare 2023 che ha visto per la prima volta Mediaset battere la Rai. Tuttavia Pier Silvio Berlusocni non conta sul bis: “Non è nei nostri obiettivi, facciamo la gara con noi stessi da editori. L’ascolto è chiaro indice di gradimento, ma ancora di più è fondamentale per raggiungere i ricavi pubblicitari“. Ma ripetere il risultato sulla Rai anche nel 2024 “è quasi matematicamente impossibile: ci sono gli Europei con la Nazionale italiana e ci sono le Olimpiadi. Ma stiamo a vedere. Per noi importante non è vincere in ambito tv col servizio pubblico, ma essere primo editore italiano tra tv, web, radio, lo siamo di gran lunga per numeri e risultati che portiamo a investitori pubblicitari“.
In ogni caso nel mese di gennaio gli ascolti “stanno andando benissimo. La tendenza è assolutamente positiva. La nostre reti sono tutte in crescita, quelle del competitor pubblico invece sono tutte in calo“. Per la Rai i primi giorni dell’anno registrano un meno -1,9% contro il +0,4% di Mediaset. “Ma adesso arriva Sanremo“, nota Berlusconi che conferma che nel 2023 Mfe-MediaforEurope “ha centrato l’obiettivo di chiudere con utili superiori a 200 milioni di euro“.