Fisco, cinque rate: il piano per “mensilizzare” le tasse

Fisco, cinque rate: il piano per "mensilizzare" le tasse

Le tasse potrebbero essere mensilizzate per il 2024. L’obiettivo è quello di facilitare i versamenti del secondo acconto delle imposte tramite la rateizzazione. Questa misura è stata introdotta per la prima volta nel 2023 e l’esecutivo vorrebbe allargare la platea dei beneficiari assieme alle tipologie di pagamenti che possono essere eseguiti con questa agevolazione. Ecco tutti gli aggiornamenti.

L’ipotesi al vaglio

L’esecutivo sta studiando la possibilità di rendere strutturale la mensilizzazione delle tasse, includendo anche i contributi Inps e, come anticipato, ampliando a tutti i contribuenti. La modalità di versamento verrebbe divisa in cinque rate rispetto al secondo acconto delle imposte. Inoltre il pagamento dovrebbe avvenire dal 16 gennaio successivo rispetto al termine dell’anno fiscale al quale si riferisce il versamento. Le informazioni sono state fornite dall’onorevole Alberto Gusmeroli, Presidente della X Commissione delle attività produttive, commercio e turismo, durante il 7° forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili.

Il (nuovo) calendario

In merito al calendario dei versamenti annuali questo potrebbe partire tramite la dilazione da giugno a dicembre del saldo e del primo acconto delle imposte. Si proseguirebbe poi nel primo mese dell’anno successivo partendo quindi da gennaio a maggio versando in cinque rate il secondo acconto. Attualmente è già considerata operativa la possibilità di rateizzare in sette pagamenti il saldo e il primo acconto delle imposte, come specificato all’articolo 8 c.1. del decreto legislativo 1/2024. A questa misura si sommerebbero quindi le possibili cinque rate del secondo acconto e si potrebbe giungere a dodici versamenti già nel 2024, si tratterebbe quindi di un pagamento al mese.

Il meccanismo di dilazione

Il meccanismo di dilazione del secondo acconto è previsto in forma sperimentale solo per l’anno d’imposta 2023 ed esclusivamente per le persone fisiche che siano titolari di partita Iva e che lo scorso anno abbiano dichiarato ricavi o compensi per una cifra che non oltrepassa i 170mila euro. Questa misura ha consentito lo slittamento della scadenza del pagamento dal 30 novembre al 16 gennaio, come stabilito all’articolo 4 del decreto 145/2023. Ricordiamo che la possibilità di suddividere il pagamento non prendeva in considerazione i contributi previdenziali (inps gestione separata, artigiani e commercianti) assistenziali e premi assicurativi INAIL. Infine l’agevolazione considerava fino a cinque rate in scadenza il giorno 16 di ogni mese da gennaio a maggio.

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