Caro Paolo,
se l’essere umano fosse stato in grado di apprendere qualcosa dalla storia, allora essa non seguiterebbe a ripetersi ciclicamente. Invece gli uomini non fanno altro che compiere i medesimi errori, forse perché abbiamo la memoria corta o forse semplicemente perché siamo stupidi. Nelle ultime settimane mi vengono in mente le parole di Primo Levi, parole di cui soltanto ora riesco a cogliere il senso profondo che prima mi sfuggiva: «La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia», poiché «Auschwitz è fuori di noi, ma è anche intorno a noi». Ecco, io credo che l’antisemitismo forse non sia mai deceduto, bensì che abbia continuato a bruciare sotto le ceneri del nazismo persino in Europa, un’Europa che tuttavia ancora si vergogna per essere stata il teatro dell’Olocausto, altrimenti non si spiega come sia stato possibile che, all’indomani dell’attacco di Hamas contro Israele e il suo popolo, avvenuto il 7 ottobre scorso, nelle piazze europee, incluse quelle italiane, movimenti studenteschi e centri sociali, non soltanto le comunità islamiche e in particolare di palestinesi trapiantate nel Vecchio continente, si siano dati appuntamento allo scopo di festeggiare tutti insieme allegramente morti e sequestrati israeliani da parte di un regime terroristico islamico che si pone quale obiettivo lo sterminio degli ebrei. Adesso questa stessa gente ogni sabato sfila per la pace in modo poco credibile, sventolando bandiere arcobaleno o bandiere della Palestina, e si indigna per i morti, solo se questi sono palestinesi, va da sé. E trovo che tutto ciò costituisca una contraddizione evidente. Insomma, per i finti pacifisti di sinistra, che si dichiarano antifascisti e contrari alla guerra e alla risposta militare di Israele, versare il sangue degli ebrei è cosa buona e giusta, in quanto essi sarebbero gli usurpatori, i nazisti, gli occupanti abusivi. Questa propaganda rossa sta portando ad una recrudescenza dell’odio razzistico nei confronti degli ebrei non soltanto in Europa ma in tutto il globo. Aggressioni, violenze di ogni tipo, insulti, minacce, scritte ingiuriose sui muri, svastiche, vandalizzazione delle pietre d’inciampo, sono reati in crescita dal 7 ottobre non soltanto in Europa ma ovunque. L’Italia non fa eccezione, anzi, stando ai dati raccolti dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) del ministero dell’Interno, dalle nostre parti certi atti ascrivibili all’antisemitismo si sono addirittura moltiplicati in maniera allarmante.
Dal 7 ottobre al 31 dicembre del 2023 sono giunte all’Osservatorio Oscad 200 segnalazioni di atti discriminatori, contro le 17 dell’analogo periodo dell’anno precedente.
Se prima lo spirito antisemita albergava in modo latente soprattutto sui social network, ora esso dilaga nelle nostre città, dalle periferie al centro. E la situazione può soltanto peggiorare ulteriormente.
Occorre abbattere un pregiudizio, quello che ci induce a considerare il sentimento antiebraico come qualcosa che appartiene alla destra, in particolare estrema. Oggigiorno sono soprattutto i giovani progressisti a nutrire tale ostilità e si è diffuso il preconcetto in base al quale il popolo palestinese sarebbe oppresso dagli israeliani, vittima di questi ultimi. Da qui l’idea che sia giustificato e lecito l’attacco di Hamas contro Israele ma ingiustificato e illecito l’attacco di Israele sulla Striscia di Gaza contro Hamas. Insomma, se ad essere massacrati sono i bambini ebrei, si scende in strada a brindare, se invece ad essere massacrati sono i bimbi palestinesi, allora si manifesta in corteo urlando frasi antisemite e cantando Bella ciao, come se Hamas fosse un gruppo di partigiani e non un’associazione terroristica che persegue l’estinzione degli ebrei con qualsiasi mezzo.
Ancora una volta ci tocca confrontarci con l’ipocrisia della sinistra, che insorge se il presidente del Senato Ignazio La Russa siede accanto alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad un campo di sterminio, ma poi difende e sostiene una organizzazione terroristica che persegue per statuto la cancellazione degli ebrei dalla faccia della Terra e che sarebbe ben lieta di riaprire i lager e le camere a gas.