La prova è una cannuccia. Prelevata da un frappé bevuto dalla cantante ereditiera. Non un feticcio per i fan più sfegatati, ma l’indizio investigativo per dimostrare il legame biologico tra Elettra Lamborghini (nella foto sotto) e Flavia Borzone (nella foto sopra). Quest’ultima, 36enne napoletana, era stata querelata da Tonino Lamborghini per diffamazione proprio per aver sostenuto insieme alla madre Rosalba Colosimo, cantante lirica, di essere figlia dell’imprenditore. E il colpo di scena – per gli amanti del gossip e non – è arrivato proprio in Tribunale a Bologna durante il processo per diffamazione a carico di mamma e figlia. Rivelatrice è stata la saliva «Elettrica». Nel corso dell’udienza – quando tocca alle due imputate rispondere alle domande di giudice, accusa e difesa – i loro avvocati tirano fuori dalla manica il loro asso; quattro investigatori privati ingaggiati dalla squadra legale sono riusciti a entrare in possesso del materiale biologico della Lamborghini nel corso di un evento pubblico, un genetista ha confrontato il Dna della vip con quello di Flavia Borzone e la perizia è stata univoca: le due donne hanno in comune un genitore. Tradotto: sono sorelle, figlie dello stesso padre. «Per noi questo basta a far cadere l’accusa di diffamazione, perché le donne hanno solo detto la verità», spiegano gli avvocati difensori. L’esame del Dna era stato già chiesto, ma la richiesta era stata respinta; questa volta, però, al termine del dibattimento la giudice Anna Fiocchi non ha potuto non acquisire la relazione dell’investigatore privato. È la genetica, bellezza.
Flavia Borzone, che ha già ottenuto in primo grado dal Tribunale di Napoli la sentenza di disconoscimento della paternità dell’uomo che ha sempre reputato suo padre (a escluderlo un altro test del Dna), ha raccontato dell’unico incontro avuto con Lamborghini nel 2019. È l’11 febbraio quando lo incontra davanti la sede del museo Ferruccio Lamborghini. «Quel giorno mi ha confermato della relazione che aveva avuto con mia madre racconta Borzone in aula e che effettivamente avrei potuto essere sua figlia, ma ha detto che non si sarebbe mai sottoposto al test». L’incontro viene registrato dall’imputata e la registrazione ammessa agli atti del processo, nonostante in sede civile Lamborghini abbia già vinto la causa per diffamazione contro le due donne per le due interviste separate che hanno rilasciato a un settimanale e su Mediaset, da Barbara D’Urso. Il blitz degli investigatori e il test del Dna ora potrebbero cambiare tutto. Perché gli avvocati si preparano ad avviare una causa civile per il riconoscimento della paternità di Lamborghini, che però nel frattempo a Napoli ha presentato ricorso contro la sentenza di disconoscimento della paternità di Borzone su Flavia. La Colosimo invece dice di non essere «in cerca di notorietà. Queste miserabili vicende non mi appartengono», ma intanto la soap Lamborghini in chiave genetica annuncia di far discutere, nelle aule giudiziarie e nel cosmo del gossip.