Il nuovo allarme sul possibile scontro tra l’Unione europea e la Russia arriva dall’Austria. In occasione della presentazione del “Risk picture 2024” del ministero della Difesa a Vienna, il generale Peter Vorhofer ha dichiarato che il rischio di un conflitto con Mosca è “molto alto” e che il nuovo periodo di “disordine” militare accompagnerà il mondo per almeno due decenni.
“C’è un’alta probabilità di vedere una guerra ibrida nel 2024”, ha aggiunto l’ufficiale, secondo cui le armi non convenzionali nell’arsenale del Cremlino sono sistematiche campagne di disinformazione, provocazioni politiche, l’organizzazione di ondate di migranti e il loro uso al fine di destabilizzare singoli Stati membri o l’Unione nel suo complesso. Un esempio di questa strategia è stato l’invio di migliaia di stranieri attraverso il confine tra la Federazione e la Finlandia, che ha costretto le autorità di Helsinki a chiudere quasi tutti i valichi di frontiera. Secondo il rapporto, i flussi migratori in Austria “nascondono rischi sociali” e la mancanza di “soluzioni per l’accoglienza e di un processo di rimpatrio efficace crea una sensazione di caos e perdita di controllo”.
Per quanto riguarda la disinformazione, le forze armate austriache sono convinte che sia “un pericolo sottovalutato” e che “una rete di fatti alternativi e fake news sta esercitando una pressione crescente sulla verità”, influenzando l’opinione pubblica e configurandosi sempre di più come un’arma strategica in un momento di guerra. “Nel periodo che precede le elezioni europee, le elezioni del Consiglio nazionale e le elezioni presidenziali statunitensi, si possono prevedere campagne di disinformazione“, si legge nel rapporto. Sul fronte tecnologico, l’esercito di Vienna ha affermato che l’intelligenza artificiale rappresenta una grande sfida per la sicurezza, poiché “la digitalizzazione di informazioni specifiche da parte dell’Ia consentiranno lo sfruttamento di dati su una scala ancora imprevedibile”. Anche altre minacce cyber sono in grado di mettere a rischio la democrazia, e affrontarle “richiederà un approccio congiunto, sia a livello nazionale che a livello dell’Ue”.
“Il Bundesheer deve essere pronto per poter affrontare una guerra”, ha aggiunto lo stratega di Vienna Guenther Hofbauer, aggiungendosi a quel coro di alti ufficiali e ministri di varie nazioni che hanno già sottolineato l’importanza per i membri di Nato e Unione europea di predisporre programmi per l’istituzione di una riserva militare e di consolidare l’industria della difesa e le linee di rifornimento del blocco occidentale, componenti fondamentali nel caso di una guerra lunga con la Federazione guidata da Vladimir Putin.