Uno sguardo di troppo, uno scooter parcheggiato male, una chiacchiera con la ragazza sbagliata il sabato sera e ti ritrovi con una lama nello stomaco. Accade a Napoli dove l’ascesa alle cronache dei baby criminali, bande di minorenni senza regole asserviti solo a un malinteso codice d’onore fatto di violenza e sopraffazione, si arricchisce di una nuova pagina nera. L’ultimo a fare le spese di questa violenza gratuita un 17enne incensurato la cui colpa – confida la madre al deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Borrelli che ieri è stato in ospedale a trovarlo – è stata quella di soffermarsi a parlare con due amiche nella centrale Galleria Umberto di Napoli, una delle quali sarebbe l’ex di uno dei suoi aggressori. Il ragazzo è stato avvicinato da un gruppo di coetanei, erano le 21.30 di sabato, quando è nata una discussione sfociata poi nella brutale aggressione. Raggiunto da quattro coltellate, una delle quali a pochi centimetri dal fegato, il 17enne è stato portato all’ospedale Vecchio Pellegrini dove è in prognosi riservata ma non in pericolo di vita con ferite all’emitorace destro, alla regione dorsale sinistra e alla regione anteriore della coscia destra. «Come ogni sabato sera insieme a mio marito ho accompagnato mio figlio a piazza Municipio – la testimonianza della madre del ragazzo- dove abitualmente si incontra con i suoi amici. Quando mi hanno avvisato che era stato accoltellato ho provato un dolore indescrivibile anche perché mio figlio non è un violento e non è mai stato coinvolto in cose simili. La sua colpa è stata solo quella di essersi fermato a parlare con due amiche che gli chiedevano informazioni sulla scuola guida. Al sopraggiungere dell’ex fidanzato di una delle due, insieme a un gruppo di altri otto ragazzi, è successo il finimondo. È assurdo che mio figlio abbia rischiato di morire solo perché stava parlando con due amiche. Cose simili non devono accadere più a nessuno». Da destra e sinistra si leva l’allarme sicurezza nel capoluogo partenopeo. «Un episodio gravissimo – osserva Borrelli – accaduto proprio a pochi metri da dove fu ucciso Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne colpito a morte da un proiettile all’esterno di un pub. Adesso come allora alla base dell’aggressione futili motivi». Sull’episodio indagano i carabinieri.