Giuseppe Conte crea scompiglio nel centrosinistra, ma le prende da Fratelli d’Italia. L’ex premier, nel lungo post Facebook dove spiega al Pd le motivazioni per cui i Cinquestelle non parteciperanno al sit-in contro ‘Telemeloni’, attacca frontalmente “il duo Meloni-Fazzolari” che secondo lui “non sta dimostrando verso il mondo dell’informazione un’adeguata cultura democratica“.
Dopo aver scritto che “non sarà facile eguagliare il record dei servizi accortamente confezionati negli anni per soffiare il vento del consenso a favore del Pd” e che “l’amichettismo di destra vale quanto l’amichettismo di sinistra“, Conte accusa Meloni e Fazzolari di agire “maldestramente, in maniera ruvida e arrogante, per esercitare influenza politica su quante più testate giornalistiche possibili e, quando non ci riescono, utilizzano armi non convenzionali persino contro noti siti di informazione“. Secondo il leader del M5S deve mettere da parte l’ipocrisia e aggiunge: “Questo vale per la Rai e per gli altri temi che si trascinano da anni e non vanno avanti perché ci mancano i numeri: legge sul conflitto di interessi, regolamentazione delle lobby, riforma della legge elettorale in senso proporzionale con reintroduzione delle preferenze, e così via”.
Ma chi di ipocrisia ferisce, di ipocrisia perisce. Raffaele Speranzon, vicecapogruppo dei senatori di Fratelli d’Italia attacca Conte che oggi ha raggiunto “l’apice del ridicolo”. Solo pochi giorni fa, infatti, Conte, commentando la notizia dei presunti fondi che sarebbero stati destinati alla sua città natale (Volturata Appula) mentre era a Palazzo Chigi, “si scagliava contro la stampa parlando di ‘giornalismo straccione'”. Oggi, invece, “veste i panni del difensore della libera informazione – dichiara Speranzon – accusando il presidente Meloni e il sottosegretario Fazzolari di non mostrare una adeguata cultura democratica verso il mondo dell’informazione solo perché hanno osato citare l’editore de La Repubblica“.
Secondo il senatore meloniano, Conte “evidentemente soffre di memoria corta visto che non ricorda neppure che il fondatore del M5S, Beppe Grillo, a cui Conte deve tutto, è diventato celebre per i suoi epiteti contro chi fa informazione“. Speranzon ricorda così gli insulti più famosi: ‘vi mangerei per il solo gusto di vomitarvi’, ‘siete una vera casta, migliaia di schiavi vergognosi’, ‘siete i responsabili veri del degrado mentale del Paese’. E invita a non “dimenticare l’appello a segnalare i giornalisti ostili”. “Insomma, un ampio campionario di volgarità, intimidazioni e insulti che adesso Conte fa finta di non ricordare. Davvero una faccia di bronzo, di quelle da collezione”, chiosa Speranzon.