Aveva finito di lavorare e fatto anche la spesa per la sera. Qualche minuto di auto e sarebbe stata finalmente a casa. E, invece, proprio al parcheggio del supermercato dove lavora, è cominciato l’incubo per una ragazza di 23 anni di Reggio Emilia. Siamo a metà ottobre, il sole è ancora estivo anche se sono ormai le sei e mezza del pomeriggio: i sacchetti con le compere finiscono frettolosamente sul sedile del passeggero; la giovane commessa sta per girare le chiavi nel cruscotto ed accendere il motore, quando, all’improvviso, lo sportello del suo lato, quello guidatore, si apre. Stupore e poi orrore: una bocca tenta di baciarla, due mani la palpeggiano ovunque, una voce le sussurra oscenità, intimandole di non gridare e, anzi, di scivolare sul sedile posteriore perché, si sa, anche la violenza vuole i suoi comfort. È questa la terribile, repentina, dinamica del tentativo di stupro che una giovane emiliana ha raccontato alle forze dell’ordine che ieri, dopo oltre un mese di indagini, sono riusciti ad individuare e fermare il presunto aggressore, un operaio di 55 anni, incensurato, residente in città, dando corso all’arresto per violenza sessuale. La fortuna della vittima è stata quella di restare lucida, pur nello choc iniziale del momento: intorno a se non aveva nessuno, il parcheggio sotterraneo di quel grosso store del capoluogo era quasi deserto. Eppure la giovane non si è persa d’animo ed è riuscita a ricacciare l’uomo e la sua violenza oltre la portiera, mettendo poi in moto l’auto e riuscendo a divincolarsi dal suo aggressore. Alla caserma dell’Arma di corso Cairoli la donna ha subito telefonato e poi reso ampia testimonianza dei fatti, compresi alcuni particolari fondamentali: quell’uomo non era, con ogni probabilità, uno sconosciuto, ma forse un cliente quantomeno occasionale del supermercato. Forse l’aggressore aveva scelto con calma e pazienza la sua vittima, curandone e studiandone gli orari e le abitudini, in attesa del momento migliore per sferrare il suo attacco. I carabinieri hanno avviato le indagini, incrociando, in primis, i filmanti delle telecamere di videosorveglianza, sia del parcheggio e del supermercato, sia alcune testimonianze di chi aveva frequentato i luoghi in quelle ore. In questo modo il cerchio si è stretto intorno all’aggressore per il quale la Procura di Reggio Emilia, guidata dal procuratore Calogero Gaetano Paci ha ottenuto dal Tribunale cittadino un provvedimento restrittivo di natura cautelare che lo ha portato agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori accertamenti e del processo.