Non accadeva da 48 anni. Sinner ha vinto con la testa e con il cuore

Non accadeva da 48 anni. Sinner ha vinto con la testa e con il cuore

Per capire la portata storica della vittoria di Jannik Sinner a Melbourne bisogna tenere a mente questi anni: 1959, 1960 e 1976. Sono le uniche volte in cui un atleta italiano era riuscito a vincere uno Slam, uno dei quattro tornei di tennis più importanti al mondo. Ce la fecero Nicola Pietrangeli (due volte) e Adriano Panatta. Entrambi si imposero al Roland Garros di Parigi, sulla terra rossa. Da quarantotto anni nessun tennista italiano era più riuscito a conquistare uno Slam (le donne sì, Schiavone, Pennetta e la coppia Errani e Vinci nel doppio). Ora finalmente abbiamo un altro campione azzurro da sostenere e per cui a svegliarci all’alba. Ci ha fatto già vincere una straordinaria Coppa Davis. Ed ora si è preso il suo primo Slam, in Australia, battendo Medvedev. Vista la gione età (23 anni ad agosto) ha una lunga carriera davanti, si spera piena di successi. E i tifosi italiani possono, giustamente, fregarsi le mani e godersi finalmente lo spettacolo.

“Ora diranno tutti ‘l’avevo detto, lo sapevo e lo dicevo’ dice Nicola Pietrangeli -. Sono giorni che dico che ormai è lui, Jannik Sinner, l’uomo da battere, come il pistolero del ‘far west’ che è ricercato. Medvedev ha giocato i primi due set ad un livello sovraumano. Poi si è giocata un’altra partita e tra i due giocatori ha vinto il più forte. A Jannik non posso che dire bravo. Faccio le congratulazioni al nostro presidente federale perché adesso l’Italia è il numero uno al mondo di tennis. Abbiamo vinto la Coppa Davis e uno slam dopo 48 anni. Vogliamo ancora parlare degli altri Paesi?”.

Adriano Panatta, l’ultimo italiano che aveva portato a casa uno Slam, commenta così l’impresa dell’altoatesino: “Il russo Medvedev ha giocato contro la sua natura, anticipando, non dando tempo”, dice a “La telefonata” di Fandango podcast. “Ha aggredito Sinner perché ha bisogno di quel decimo di secondo per spostarsi e prendere la mira, quando deve giocare d’istinto diventa meno forte, ma poi ha giocato in maniera straordinaria. Ma se dicessi non ho avuto il minimo dubbio, non era proprio così, ma ero convinto che avesse molte chance per tornare e vincere il match, primo perché non credevo che il russo potesse continuare così e si è visto che a quel ritmo lì è difficile giocare tre ore e infatti il livello si è abbassato, così come la velocità ed ha avuto più tempo per tornare in palla. Quando l’ho visto entrare in campo però ho detto ‘non ha la stessa faccia di quando ha giocato con Djokovic’, era quasi di cattivo umore e non è mai così, per cui me lo ha fatto vedere un po’ più umano”. E ha concluso: “Quando prende quel ritmo e quella velocità, è bravissimo. Lui è un grande campione, non so se raggiungerà mai i 24 Slam di Djokovic ma ne vincerà tanti e rimarrà nella storia del tennis mondiale. Lui è un grande prodotto di esportazione del nostro Paese perché è un bravo ragazzo, intelligente, modesto ed è sereno quando parla con la stampa”.

“Bravo Jannik! Meritato!”, scrive su Instagram, in italiano, Novak Djokovic. “Congratulazioni alla tua famiglia e al tuo team”.

“Una domenica indimenticabile, bellissima”, commenta Flavia Pennetta, ultima italiana di sempre a essersi aggiudicata un torneo del Grande Slam. “Naturalmente l’abbiamo vista tutta, seppur nel caos generale di una domenica con tre figli. È stata emozionante. Sapevo sarebbe stata una partita molto dura, Medvedev è partito in una maniera strepitosa, togliendo un po’ i punti di riferimento a Jannik – ha aggiunto – Jannik non ha servito molto bene, probabilmente in tensione, per poi nel terzo set fare lui un salto in avanti, è cresciuto tanto, il servizio ha iniziato a funzionare e quella è diventata un po’ anche una chiave che ha fatto la differenza, anche se a un certo punto con Medvedev fisicamente si è vista la differenza delle 6 ore sul campo”.

“Campione dentro e fuori… bravo Jan!”. Così su Instagram Matteo Berrettini celebra il trionfo di Sinner in Australia.

Ma qual è stata la carta in più di Sinner? Sono state due, secondo l’ex tennista azzurro Diego Nargiso. “Oggi abbiamo avuto un’altra dimostrazione della statura di questo giocatore. Sotto due set a zero non ha mollato di un centimetro, ha vinto con la testa e con il cuore. Jannik ha dimostrato di essere un campione anche di resilienza. Oggi il russo è stato bravissimo, ha sorpreso Jannik attaccandolo ma il nostro giocatore non si è dato per vinto e ha fatto quello che fanno i grandi campioni – prosegue Nargiso -. Ha giocato con umiltà e ha aspettato l’occasione che si è presentato sul 5-4 nel terzo set dove ha fatto il break e ha cambiato l’inerzia della partita. Vincerà altri Slam e diventerà numero 1. L’investitura l’ha ricevuta da Novak Djokovic che in lui ha riconosciuto il suo erede. Il suo futuro sarà radioso”.

“Da oggi, più che mai, nel Pantheon dei Miti intramontabili del tennis azzurro e mondiale”, ha scritto sui social il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Uno stratosferico Sinner è il re dell’Australian Open dopo una maratona di speranza, sofferenza ed emozione, trasformata in gioia incontenibile. Un italiano torna a vincere uno Slam quasi 48 anni dopo l’ultimo successo firmato da Panatta: è storia da applaudire, vivere e proiettare all’infinito per scrivere nuove pagine di gloria. Complimenti, Jannik. A te, al tuo staff, alla Federtennis. Sei un’eccellenza che coniuga il talento all’applicazione, la consapevolezza all’umiltà. Siamo tutti Sinner. Orgogliosi di te”.

“Quando l’ho visto giocare la prima volta, ho capito che davanti a me c’era un ragazzo con delle qualità eccezionali”, racconta l’ex tennista Paolo Bertolucci. “Poi, che riuscisse in così poco tempo a raggiungere il vertice, addirittura a vincere lo slam al primo, vero, serio tentativo, obiettivamente nemmeno Nostradamus avrebbe potuto predirlo. È in un momento, da 4 mesi, che qualsiasi cosa che tocca diventa oro, è fenomenale, fa tutto giusto – continua – fa tutto bene e anche oggi questo recupero pazzesco, che sembrava impossibile. Perché è un ragazzo freddo, tranquillo, educato, con attributi pazzeschi, queste sono partite che si vincono molto con la testa e molto con il cuore, al di là dei colpi”.

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