Dal “sono morto” al trionfo: così Jannik Sinner ha fatto l’impresa

Dal "sono morto" al trionfo: così Jannik Sinner ha fatto l'impresa

Straordinario, strepitoso, superbo e tutti i superlativi assoluti con la S di Sinner non bastano a mettere in evidenza la gara storica con la quale ha vinto il suo primo Slam, l’Australian Open, dopo aver ribaltato il 2-0 choc con il quale il russo Daniil Medvedev aveva vinto i primi due set con il punteggio di 6-3 6-3. Con questa vittoria, Sinner entra definitivamente nella storia di questo sport per essere il primo italiano ad aggiudicarsi gli Australian Open ed il terzo dopo Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta a vincere un titolo Slam nel singolare maschile che era assente dal 1976. Questa impresa, in questa domenica italiana, è festeggiata da nord a sud.

La “morte” e risurrezione di Sinner

Senza voler essere in alcun modo blasfemi, chi avrà visto la gara in tv si sarà accorto del labiale e avrà sentito nettamente il “sono morto” che Jannik ha pronunciato al suo staff sul 4-4 del terzo set dove tutto sembrava impossibile e la strada era soltanto in salita, altro che Everest. Da quel “sono morto”, Jannik ha mantenuto il suo punto in battuta e vinto il primo break dell’incontro nel momento decisivo, la svolta del match: da 5-4 a 6-4.

A quel punto si è acceso un lumicino in più di speranza di potersela giocare nel quarto set con il russo via via più falloso e Sinner sempre più preciso in battuta negli scambi: come nel quarto set, il break decisivo è arrivato al decimo game ed è nuovamente 6-4. Gli dei del tennis, a quel punto, hanno fatto sapere a ognuno di noi (probabilmente) come sarebbe finito l’incontro: Jannik è salito definitivamente nell’Olimpo dei grandissimi completando l’impresa contro il russo e chiudendo 6-3 il quinto set: lo Slam australiano è definitivamente suo. “È successo qualcosa di storico in questo 28 gennaio 2024“, sottolineano alla fine del collegamento tv i telecronisti italiani di Eurosport celebrando la coppa alzata al cielo della sera australiana da Jannik.

Un bilancio favoloso

Il numero uno italiano è arrivato a Melbourne sapendo di potersela giocare ma, forse, nemmeno nei migliori sogni immaginava un finale così. Non ha mai perso un set fino alla semifinale contro il più forte tennista del mondo, Novak Djokovic, che ha schiantato in quattro set “regalandogli” soltanto l’illusione del terzo set. E poi la finalissima contro Medveved iniziata come nei peggiori incubi con una normale tensione per la sua prima finale in uno Slam. Per Jannik si tratta dell‘undicesimo trionfo (fin qui il più importante) della sua giovanissima, e agli albori, carriera.

Leave a comment

Your email address will not be published.