Comuni del Veneto presi d’assalto da istanze presentate da brasiliani che chiedono di ricevere la cittadinanza italiana. Un fenomeno che va avanti da un po’ di tempo e che preoccupa, perché gli uffici amministrativi sono letteralmente intasati. Si parla, infatti, di 12mila ricorsi in un anno, per una media di circa mille domande al mese. La maggior parte delle istanze, come abbiamo detto, arriva da parte di brasiliani, ma a presentare richiesta sono anche cittadini argentini e venezuelani. Per il presidente della Corte d’appello Carlo Citterio non è un fenomeno da ignorare, perché in futuro si potrebbero alterare i quorum elettorali.
Il fenomeno in Veneto
12mila domande in un anno, in effetti, sono davvero tante, e questo si spiega perché a richiedere la cittadinanza sono intere famiglie, fino a un massimo anche di 15 persone. In Veneto il fenomeno è più incisivo perché è una zona dove si concentrano molti dei cittadini che emigrarono in Brasile. Fornire a tutti la cittadinanza comporterebbe però l’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) e il diritto al voto. Ci si rifà a una vecchia sentenza della Cassazione, che aveva permesso la cittadinanza anche a coloro che hanno antenati di nazionalità italiana mediante ius sanguinis per via femminile. La competenza in materia, che spettava al tribunale di Roma, è stata poi dirottata sulle varie sedi istituzionali sul territorio, ed ecco perché i Comuni veneti sono presi d’assalto.
“È stato reso di fatto automatico il riconoscimento della cittadinanza pure a chi ha legami familiari molto remoti e nessun contatto con l’Italia. Bisogna valutare l’opportunità di una eventuale, tempestiva, saggia rivisitazione della disciplina“, ha dichiarato Carlo Citterio, come riportato dal Corriere della Sera.
Corsa alla cittadinanza italiana
Ci sarebbe un motivo per cui tanti sudamericani, in primis brasiliani, stanno richiedendo la cittadinanza italiana. Il documento rilasciato dal nostro Paese, infatti, consente di viaggiare più facilmente, sia all’interno dell’Unione Europea che all’esterno, come gli Stati Uniti, grazie Visa Waiver Program. Insomma, queste persone non sarebbero minimamente interessate alle nostre elezioni, quanto piuttosto alle agevolazioni che una Carta di identità italiana potrebbe loro garantirgli.
Il boom di domande è cominciato nel 2022 e non si è ancora arrestato, tanto che in un solo anno siamo arrivati a dodicimila ricorsi, circa il 68% della documentazione in un anno.
Il malcontento
A Val di Zoldo, comune in provincia di Belluno letteralmente intasato di richieste, il sindaco ha deciso di esporre la bandiera brasiliana in segno di protesta. “Comune di Val di Zoldo del Brasile, Stato del Rio Grande do Sul“, è stato il nuovo nome ironicamente scelto per il proprio paese dal primo cittadino Camillo De Pellegrin. “Daremo priorità alle pratiche dei cittadini italo brasiliani per scongiurare di esporre il Comune a ulteriori ricorsi, denunce o richieste di risarcimento. Ci occuperemo prima delle cittadinanze iure sanguinis e poi dei nostri residenti visto che questo vuole lo Stato. Comune di Val di Zoldo del Brasile, Stato del Rio Grande do Sul. Faremo svettare anche la bandiera brasiliana”, ha dichiarato, come riportato da Il Corriere.