“Sospesi i fondi”. La mossa dell’Italia contro l’agenzia Onu per i palestinesi

Il commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini.

Il dossier Unrwa è sempre più scottante. Nelle ultime ore si sono accesi i riflettori sull’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi,accusata di un presunto coinvolgimento di alcuni suoi membri negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele. L’Unione europea ha chiesto immediati chiarimenti e approfondite spiegazioni in merito ad una vicenda che, se confermata, sarebbe clamorosa, mentre gli Stati Uniti hanno già fatto un passo in avanti sospendendo ogni finanziamento all’agenzia in attesa che sia fatta luce sulla vicenda. A Washington si è adesso accodata anche l’Italia decidendo di fare altrettanto.

La decisione dell’Italia sull’Unrwa

L’annuncio è arrivato direttamente dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Il governo italiano ha sospeso finanziamenti Unrwa dopo l’atroce attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Paesi Alleati hanno recentemente preso stessa decisione. Siamo impegnati nell’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, tutelando la sicurezza di Israele“, ha scritto il ministro su X.

L’Italia, quindi, ha preso una chiara posizione sull’Unrwa, visto che l’agenzia è attualmente al centro delle polemiche dopo le accuse secondo cui dodici suoi dipendenti potrebbero essere stati coinvolti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre.

Una posizione condivisa

Ci sono altri Paesi e governi che hanno sospeso i finanziamenti all’agenzia dell’Onu, come Stati Uniti, Canada e Australia. Nello specifico, gli Usa si sono detti “estremamente preoccupati” per quanto emerso mentre Il dipartimento di Stato, ha riferito il portavoce Matthew Miller, “ha temporaneamente sospeso i finanziamenti aggiuntivi all’Unrwa mentre esaminiamo queste accuse e le misure che le Nazioni Unite stanno adottando per affrontarle“.

Sulla stessa lunghezza d’onda le autorità canadesi. Il ministro dello Sviluppo internazionale, Ahmed Hussen, è stato chiaro: “Il Canada prende molto sul serio questi report e sta collaborando strettamente con l’Unrwa e altri donatori su questa questione“, ha fatto sapere il ministro in una nota, dopo aver contattato direttamente Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia.

“Le accuse di coinvolgimento del personale dell’Unrwa negli esecrabili attacchi terroristici del 7 ottobre sono profondamente preoccupanti. L’Australia accoglie con favore la rapida risposta dell’Unrwa e si impegnerà a fondo nelle indagini. Stiamo parlando con i partner e sospenderemo temporaneamente l’erogazione dei recenti finanziamenti“, ha infine annunciato in una nota il ministro degli Esteri dell’Australia Penny Wong.

La posizione di Israele

Dal canto suo Israele cercherà di impedire all’Unrwa di operare a Gaza dopo la guerra. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Israel Katz, alla luce delle accuse di coinvolgimento nell’attacco di Hamas del 7 ottobre rivolte dallo Stato ebraico nei confronti di diversi operatori dell’agenzia. Su questo punto, Israele cercherà di raccogliere il sostegno di Usa, Ue e degli altri principali donatori dell’agenzia, ha aggiunto lo stesso Katz.

Hamas ha invece criticato le “minacce” israeliane control’agenzia Onu per i palestinesi dopo che lo Stato ebraico ha accusato diversi membri dello staff di coinvolgimento del richiamato attacco risalente allo scorso ottobre. “Chiediamo all’Onu e alle organizzazioni internazionali di non cedere alle minacce e ai ricatti” di Israele, ha riferito il Movimento islamico in un post su Telegram.

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