Per quasi un secolo, di lei il mondo conosceva soltanto il fantasma, fissato nel bianco e nero delle fotografie di una volta. Ma lei, l’opera di Gustav Klimt ora ritrovata in Austria, non era morta, anzi era giovane e bella, come la donna che ritrae. La foto venne scattata probabilmente nel 1925, in vista di una mostra programmata per l’anno dopo alla Neue Galerie di Vienna. Allora l’opera aveva circa sette anni, perché il grande pittore aveva iniziato a lavorarci nella primavera del 1917. Quindi meno di un anno prima che l’artista principe della Secessione viennese, di ritorno da un viaggio a Roma, colpito da un ictus e tormentato dalla polmonite causata dall’influenza «spagnola», dovette abbandonare tele, pennelli e colori, per morire il 6 febbraio del ’18.
Non ultimato, il Bildnis Fräulein Lieser (Ritratto della signorina Lieser, 140 x 80 centimetri) appartenne ovviamente ai committenti, una famosa dinastia di industriali ebrei della capitale asburgica. Ma fino a quando? Rispondere è di fatto impossibile. Dobbiamo accontentarci di sapere che altre mani private, in possesso delle quali il quadro è tutt’ora in virtù di un accordo con gli eredi di Adolf ed Henriette Lieser, hanno deciso di venderlo. Per la felicità, non certo mitigata dall’esborso da capogiro (si dice fra i 30 e i 50 milioni), di altri privati… Alla casa d’aste Im Kinsky già gongolano, in attesa del passaggio di proprietà, messo in agenda al giorno 24 aprile, mentre l’Ente di Tutela delle Belle Arti, da parte sua, avrebbe dato previamente il consenso all’eventuale esportazione dall’Austria…
Ma c’è un’altra domanda che noi, semplici osservatori della vicenda, possiamo farci senza spendere un euro: Ritratto della signorina Lieser è l’ultimo quadro di Klimt? L’ipotesi sarà anche gratuita, ma è affascinante.