Allegri ci ha preso gusto: “Noi Sinner, Inter Nole, però non si offendano”

Allegri ci ha preso gusto: "Noi Sinner, Inter Nole, però non si offendano"

Torino – Verso lo scontro diretto di domenica prossima a suon di metafore, paragoni e stilettate varie. Alle quali Allegri, da buon toscano, non si nega. E così, come già accaduto più volte nel corso dell’ultimo mese, la lunghissima volata scudetto tra Juventus e Inter si colora di un altro capitolo. Aveva cominciato Marotta parlando di «Inter nel ruolo della lepre che deve stare attenta alle fucilate dei cacciatori», predisposta quindi alla fuga senza nessun desiderio di essere catturata. Puntuale, pochi giorni dopo, la risposta di Allegri che si era riferito al gioco «guardia e ladri» di tanti ragazzi: con malizia oppure no, i fuggitivi nerazzurri erano stati così paragonati ai fuorilegge, con successivo irrigidimento (ufficioso) da parte del mondo nerazzurro. Poi, la settimana scorsa, la metafora del cavallo con i paraocchi, necessari per guardare solo davanti senza farsi innervosire dai rivali: immagine buona sia per la sua Juve («non so ancora se la mia squadra ne abbia bisogno») che per l’Inter. Ieri, poche ore dopo il successo di Sinner su Djokovic nella semifinale degli Australian Open, alla domanda sull’eventuale parallelismo tra i due duelli Allegri ha risposto con altrettanta arguzia: «Faccio i complimenti a Sinner, ma vedere Djokovic è sempre bello. Se proprio devo dire chi assomiglia a chi, noi siamo giovani e quindi a Sinner mentre l’Inter è Djokovic: però non diciamolo che poi sono permalosi…».

Avanti, allora. Con Juve-Empoli da giocare nel pomeriggio aspettando poi la trasferta dei nerazzurri a Firenze. Avendoli sorpassati la settimana scorsa ma con un match in più all’attivo: sulla carta non è cambiato molto, in pratica qualcosa sì perché l’aspetto psicologico è importante e non è detto che le distanze considerando le due gare in programma – non possano allargarsi nelle prossime ore.

«L’Empoli ha appena battuto il Monza e dovremo fare grande attenzione», l’ovvio pensiero di Allegri che sulla panchina avversaria troverà un vecchio cuore Toro come Nicola, specialista in imprese disperate. Senza Chiesa ma con Yildiz ormai più che affidabile, l’attacco bianconero (18 reti nelle prime cinque gare del 2024: meglio di così, solo le 22 della Juve di Carcano nel 1932) si poggerà ancora su Vlahovic, autore di sei gol nelle ultime cinque uscite. Potrebbe invece restare seduto Danilo, diffidato: domenica 4, per chi lo avesse dimenticato, ci sarà Inter-Juve. Traguardo cui Allegri potrebbe arrivare dopo avere raccolto, in caso di successo odierno, mille punti in serie A: primo a riuscirci.

Leave a comment

Your email address will not be published.