Dossier choc sul 7 ottobre. “Uomini Onu fra i jihadisti”

Dossier choc sul 7 ottobre. "Uomini Onu fra i jihadisti"

Nella vettura di uno dei terroristi che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre contro le famiglie israeliane sarebbe stato trovato un diploma dell’Unrwa di un certo Amer Yaser Nazmi Sada. E non sarebbe il solo potenziale infiltrato di Hamas, a esser passato dai libri di testo (dell’agenzia Onu che opera nell’area dal ’49) al terrorismo contro gli ebrei. La foto del suo «percorso» di palestinese in cerca di impiego tramite Onu era finita in un report dell’Istituto per il monitoraggio della pace e della tolleranza nell’educazione scolastica (IMPACT-SE), no profit fondata nel 1998. E aveva già fatto scattare un campanello d’allarme sull’Unrwa, che per conto del Palazzo di Vetro dovrebbe occuparsi del soccorso e dell’occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente.

Ora le Nazioni Unite vogliono vederci chiaro: sulla struttura che, tra le altre, cose funge da ufficio di collocamento tra Gaza, Cisgiordania, Giordania, Siria e Libano. Dentro ci sarebbero infiltrati di Hamas? Se sì, quanti? Secondo IMPACT-SE, che ha licenziato il report a novembre, svariate sono state le espressioni di giubilo da parte di diplomati Unrwa; c’era chi ha celebrato il massacro compiuto da Hamas. C’era soprattutto il palestinese nato in un campo profughi alle porte di Nablus; formato come fabbro alla scuola Unrwa per poi passare all’ala militare del movimento islamico impugnando un kalashinkov per uccidere gli ebrei.

Le voci sempre più circostanziate secondo cui 12 dipendenti Unrwa potrebbero essere stati perfino coinvolti nell’attacco a Israele del 7 ottobre ieri hanno convinto gli Stati Uniti a sospendere temporaneamente i finanziamenti all’Agenzia, come spiegato dal Dipartimento di Stato Usa: «Mentre esaminiamo le accuse, e le misure che l’Onu sta adottando per affrontarle», ha chiarito il portavoce Matthew Miller. Ma se l’Unrwa è tacciata da di perpetuare il problema dei rifugiati, anziché risolverlo, e con i soldi dell’occidente, ieri è stato per la prima volta il segretario delle Nazioni Unite António Guterres a porre una lente d’ingrandimento sull’Agenzia ed ad ammettere azioni contro i presunti colpevoli di tradimento dentro l’ala del Palazzo di Vetro. Dipendenti Urnwa protagonisti degli attacchi del 7 ottobre? «Inorridito dalla notizia». A Philippe Lazzarini, commissario generale Urnwa, Guterres ha chiesto d’indagare rapidamente e garantire che chi abbia partecipato o favorito assalti contro lo Stato ebraico sia immediatamente licenziato e deferito per un potenziale procedimento penale. «Chiunque tradisce i valori Onu tradisce anche coloro che serviamo a Gaza», ha commentato Lazzarini, ora in una posizione scomoda e accusato ieri dal portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, d’aver tentato d’insabbiare la notizia nel giorno dell’Aja e delle accuse di genocidio contro Israele. «In qualunque altro giorno, il titolo sarebbe stato questo: Israele fornisce le prove della complicità tra dipendenti Onu e Hamas», ha scritto su X. Lazzarini ha quindi spiegato che le autorità israeliane hanno fornito all’Unrwa informazioni sul presunto coinvolgimento di diversi dipendenti nel 7 ottobre. «Ho deciso di rescindere immediatamente i contratti di questi membri del personale e di avviare un’indagine per stabilire la verità», ma a bufera ormai avvenuta. Da paladini su cui far affidamento anche per molte notizie che arrivano dalla Striscia, all’accusa d’aver cresciuto in casa terroristi. Unrwa è «partner cruciale della comunità internazionale, compresa l’Ue», ha detto ieri l’Alto Rappresentante per la Politica estera, Josep Borrell. «Ci aspettiamo che fornisca piena trasparenza sulle accuse». Poi abbozza un’autocritica, legata anche al fiume di denaro finito negli anni a Gaza: «La Commissione valuterà ulteriori passi e trarrà insegnamenti in base ai risultati di un’indagine esaustiva».

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