Il fascino della popolarità è ammaliante. Lo sa bene Greta Thunberg, paladina della sinistra e icona della lotta al cambiamento climatico. Negli ultimi anni la svedese è stata idolatrata in ogni dove, simbolo di quel radicalismo green nemico del buonsenso. Ma le crisi internazionali hanno minato la sua visibilità, tanto da spingerla a minacciare il ritiro dalle scene. L’addio è durato un quarto d’ora, con il pronto ritorno in piazza ad aizzare i giovani del Fridays for Future. Ora che il dibattito sul clima è scemato, l’attivista ha deciso di riciclarsi: climate change in stand-by, ora è tempo di dedicarsi alla crisi in Medio Oriente.
Sin dal 7 ottobre, Greta non ha mai fatto mistero del suo sostegno alla Palestina e ai suoi civili. Attenzione, solo ai civili palestinesi: mai una parola sugli israeliani e sull’attacco di Hamas del 7 ottobre, tanto da ricordare la propaganda dei terroristi. La Thunberg ha progressivamente abbandonato il clima per dedicarsi a Gaza e ieri è nuovamente scesa in piazza per ribadire solidarietà e vicinanza ai palestinesi. Ospite del corteo organizzato da Handala in un mercato di Lipsia, in Germania, la svedese con la kefiah è tornata ad attaccare lo Stato ebraico: “Nessuno può rimanere in silenzio mentre è in corso un genocidio e alle persone vengono negati i bisogni umani più elementari”.
“Dobbiamo sempre alzare la voce e far sentire la nostra voce contro l’oppressione, contro l’imperialismo, contro la guerra, contro la discriminazione e il razzismo in tutte le forme”, ha aggiunto Greta, circondata da attivisti anti-Israele e forse qualche gretino: “Stare con la Palestina significa essere umani”. Ovviamente la paladina dei compagni non ha speso una parola per le violenze brutali commesse dai terroristi di Hamas oppure per i 130 israeliani ancora sotto sequestro a Gaza. Una linea ideale per uscire dall’anonimato ma non il miglior spot al buonsenso.
.@GretaThunberg wearing a Palestinian keffiyeh at a pro-Hamas protest yesterday
Her climate cult was just a mask for terror cult.pic.twitter.com/mztRzK5jKJ— Dr. Eli David (@DrEliDavid) January 25, 2024
Anche in questo caso le dichiarazioni di Greta hanno mandato su tutte le furie Israele. I leader ebrei in Germania hanno stroncato senza mezzi termini il discorso dell’attivista nordica:“Greta Thunberg si è fatta un buon nome come attivista climatica e ha affrontato una questione importante, quindi ora capisco ancora meno le sue dichiarazioni. Le sue affermazioni, che in definitiva sono prive di fondamento e false, non fanno assolutamente nulla per il movimento per il clima. Piuttosto, sta danneggiando il movimento per il clima, ma anche la sua stessa immagine”, ha detto Josef Schuster del Central Council of Jews ai microfoni di Welt.tv. Sulla stessa lunghezza d’onda Felix Klein, rappresentante di Jewish Life: “L’odio verso Israele che la Thunberg sta diffondendo è inaccettabile”. La fame di fama della svedese è testimoniata da un altro dettaglio: poco prima della manifestazione pro-Gaza, al mercato di Lipsia era in programma una mobilitazione per il clima. Di Greta nessuna notizia.
Week 284. Today we are many protesting in The Hague outside the International Court of Justice as it will deliver its order on the request for the indication of provisional measures, submitted by South Africa. Israel – as well as those who support Israel’s brutal attacks and… pic.twitter.com/aJD5P52DLP
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) January 26, 2024