Saltano i cortei pro-Gaza nel Giorno della Memoria: ecco perché

Saltano i cortei pro-Gaza nel Giorno della Memoria: ecco perché

La linea del buon senso era stata tracciata ieri dal Viminale. In riferimento alla possibile concomitanza tra alcuni cortei pro-Palestina e le celebrazioni per il Giorno della Memoria, era stato auspicato lo spostamento delle iniziative a sostegno di Gaza per evitare il rischio di problematiche di ordine pubblico. E così è stato. Nella mattinata odierna, a meno di ventiquattr’ore dalle commemorazioni delle vittime della Shoah, a Roma e Milano è stato disposto il rinvio delle adunate filopalestinesi.

Nella Capitale, il personale della Questura di Roma ha notificato agli organizzatori della manifestazione pro-Gaza un provvedimento con il quale il questore, Carmine Belfiore, prescrive che l’iniziativa debba svolgersi nelle stesse forme e modalità in altra data utile, indicata già a partire dal 28 gennaio. Questo, per l’appunto, in virtù delle direttive emanate nelle ultime ore dal dipartimento della Pubblica Sicurezza, attraverso una circolare. Ricevute le indicazioni dalle autorità, il Movimento Studenti Palestinesi in Italia, promotore della suddetta iniziativa, si è riservato di comunicare se lo svolgimento della manifestazione avverrà già il 28 gennaio o in altra data successiva.

Analogamente, secondo quanto apprendiamo, anche a Milano la questura ha disposto il rinvio del corteo pro-Gaza previsto per le ore 15 di domani, 27 gennaio, con ritrovo in piazzale Loreto. Gli organizzatori della manifestazione riferiscono di aver pertanto spostato l’evento al giorno successivo. Il sit-in milanese era uno dei più “attenzionati”, vista l’ampia partecipazione prevista, favorita anche dal fatto che i promotori avessero messo a disposizione pullman per convogliare nel capoluogo lombardo un maggior numero di sostenitori della loro causa.

In mattinata, ad anticipare, i suddetti provvedimenti era stato lo stesso ministro degli Interni, Piantedosi. “A Milano hanno già deciso, oggi decidiamo su Roma. Sono fiducioso“, aveva spiegato il capo del Viminale. E le delibere previste non si sono fatte attendere. Sul tema era intervenuto anche il premier Giorgia Meloni. “Chiaramente è una questione che ci preoccupa abbastanza in questo momento al di là del merito della manifestazione, perchè in Italia come sapete rispettiamo il diritto di manifestare“, aveva affermato il presidente del Consiglio, assicurando l’impegno sulla materia di Piantedosi. Alla fine è dunque prevalsa la linea della ragionevolezza indicata sin da principio, secondo la quale sarà rispettato il diritto a manifestare ma evitando concomitanze foriere di tensioni da evitare soprattutto in questo momento.

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