Una mostra fotografica ma anche un convegno organizzato dall’Associazione Culturale Movimento nazionale Istria Fiume Dalmazia, sul filo della Rotta Culturale Atrium, che ha dato vita ad un itinerario turistico e culturale con l’obiettivo di indagare sulle funzioni originarie, le qualità architettoniche e le implicazioni storiche e socio-politiche di queste opere che hanno segnato la memoria europea.
Un progetto unico
Un incontro e un progetto che ha focalizzato l’attenzione sulle architetture dei regimi totalitari con oltre 50 quadri che rappresentano immagini prese dal volume stampato a Pola nel 1938, dalle Edizioni F. Rocco, trasformate in opere in bianco e nero di strutture architettoniche come strade e acquedotti realizzate in Istria nel periodo dal 1933 al 1937.
Particolarmente significativa la rappresentazione della cittadina mineraria di Arsia/Rasa, nelle vicinanze di Albona/Labin inaugurata nel 1937 e progettata dall’Architetto triestino Gustavo Pulitzer Finali. Quest’opera in particolare, rientra a pieno titolo nella Rotta Culturale europea, a cui è statao data un’ampia rilevanza durante il convegno.
Una riflessione sul passato
L’incontro, che si è tenuto presso il Circolo Filologico Milanese, ha voluto offrire al pubblico un’opportunità unica di riflessione sul passato, aprendo uno spazio di discussione su tematiche che uniscono storia, architettura e memoria collettiva e stimolando il dialogo e la consapevolezza intorno a un periodo cruciale della storia europea, proponendo un approccio che si basa sulla conoscenza e sulla comprensione delle radici del nostro passato.
Importanti presenze
Tanti sono stati i relatori che nelle loro varie funzioni hanno toccato argomenti diversi che hanno ampliato la visione del periodo, portando i presenti ad immergersi nella storia e nei movimenti politici dell’epoca. A partire dai saluti del Prof. M.To: Valerio Premuroso, presidente del Circolo Filologico milanese e dall’introduzione di Romano Cramer, esule istriano, Presidente del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia. L’esule istriano Titto Sidari, già Presidente del libero comune di Pola in esilio, che ha portato la testimonianza di suo padre che ha lavorato nello stabilimento tipografico Francesco Rocco di Pola, dove nel 1938 venne stampato il libro: Le opere del regime in Istria nel quinquennio 1933 – 1937. Dal quale sono state prese le immagini per la mostra fotografica e le basi per il convegno.
Dal Prof. Alexandro Rossi, docente del Dipartimento di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università Meier di Milano, che ha affrontato la questione della bonifica del lago d’Arsa, mettendo in luce gli sforzi per plasmare il territorio nella realizzazione delle nuove opere. Paolo Spadafora, segretario del Movimento N.I.F.D. che ha letto la relazione del Dott. Cesare Carlo Montani, esule fiumano e storico pubblicista – Opera nazionale per i caduti senza croce.
Paolo Spadafora che ha letto la relazione del Prof. Tullio Vorano, Presidente della giunta escecutiva della comunità degli italiani di Albona/Labin, con integrazioni della Sig.ra Maria Antonietta Marocchi, consigliera nazionale e Coordinatrice per il Lazio del movimento N.I.F.D. figlia di Esuli da Capodistria il cui padre è stato Capo Cantiere dell’acquedotto istriano.
E ancora l’Arch. Gabriele Pagliuzzi, Presidente del Parco Espositori Novegro di Milano, che ha parlato del turismo in Istria fondamentale per la promozione e la fruizione di questi movimenti. Marco Fornasir, Presidente dell’Associazione Triestini di Milano, che ha analizzato il contesto urbanistico di Pola e le scelte che hanno guidato la pianificazione della città. Il tutto è stato moderato dal Dott. Enrico Marcora, Consigliere del Comune di Milano per Fratelli d’Italia.
L’evento è stato possibile anche grazie a vari importanti patrocini, dall’Ance- Assimpredil di Milano – Lodi – Monza Brianza, dall’I.R.C.I e dalla Lega Nazionale di Trieste oltre che da Trieste Fiume Dalmazia Zara e da varie associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.