Clima rovente alla vigilia dell’Australia Day, l’anniversario dello sbarco della Prima Flotta britannica a Sydney Cove nel 1788 e dell’inizio dell’era coloniale. A Melbourne un gruppo di vandali ha abbattuto la statua del capitano James Cook e imbrattato un monumento alla Regina Vittoria con vernice rossa per protestare contro l’insediamento britannico nel Paese più di due secoli fa. L’atto più eclatante è quello che chiama in causa l’esploratore britannico: i malintenzionati hanno segato le caviglie e successivamente scritto “la colonia cadrà” sul suo piedistallo di granito.
Ritorno di fiamma per la cancel culture in Australia, Paese già vittima della nuova religione della cancellazione. Il capitano Cook, nato nello Yorkshire e noto per rivendicare la costa orientale dell’Australia per l’impero britannico, è stato descritto dagli attivisti come un “assassino dell’imperialismo britannico”. Come evidenziato dal Telegraph, il danneggiamento dei due monumenti è avvenuto nelle prime ore di giovedì.
Un atto vandalico avvenuto a poche ore dalle celebrazioni dell’Australia Day, festa sempre più contestata dagli indigeni australiani, che hanno ribattezzato l’evento come Invasion Day: per gli aborigeni il 26 gennaio segnerebbe l’inizio di un “processo di espropriazione e discriminazione per gli abitanti originari del continente”. Negli ultimi anni la tensione è salita esponenzialmente, ma i sondaggi d’opinione rivelano che il 60 per cento degli australiani è a favore della celebrazione.
Sugli attacchi sono in corso le indagini della polizia, disponibili in rete alcuni video dell’azione dei vandali mascherati e incappucciati.“Il capitano Cook è stato un assassino per l’imperialismo britannico, la Regina Vittoria è stata la regista del genocidio. Il colonialismo non sarà mai celebrato, ma solo rovesciato. Ascolta, agisci, disturba”, la rivendicazione. Il premier di Victoria Jacinta Allan ha stigmatizzato gli attacchi, sottolineando che “questo tipo di vandalismo non ha posto nella nostra comunità”. Sulla stessa lunghezza d’onda il leader dell’opposizione John Pesutto, che ha definito gli atti “totalmente inaccettabili”.
Come anticipato, non si tratta del primo fenomeno di cancel culture in Australia. Le statue di personaggi collegati al colonialismo britannico sono state attaccate a più riprese, a testimonianza dell’intensificazione della guerra culturale sull’eredità storica. Il monumento di Cook era già stato vandalizzato in due occasioni: nel 2018 sempre alla vigilia dell’Australia Day e nel 2022.