È appena uscito nei cinema degli Stati Uniti il thriller “I.S.S.” che prova ad immaginare come potrebbe configurarsi uno scontro tra americani e russi a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) subito dopo lo scoppio di un devastante conflitto sulla Terra tra le due superpotenze. In realtà però una guerra aperta tra Mosca e Washington non è l’unico scenario che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza della base e dei suoi occupanti.
Military ha preso in considerazione una serie di possibili rischi per la Stazione orbitante partendo da un evento accaduto di recente. Nel novembre del 2021 i russi, senza alcun segnale di preavviso, lanciarono da terra un razzo allo scopo di distruggere un vecchio satellite sovietico. La dimostrazione delle capacità di questi armamenti Asat lasciò una scia di detriti che rischiò di impattare contro la Iss costringendo l’equipaggio in orbita a prendere posizione all’interno della navicella Crew Dragon pronta per un’evacuazione di emergenza, poi scongiurata.
Un portavoce della Nasa afferma che i pericoli maggiori per i quali gli astronauti vengono addestrati sono “incendio, depressurizzazione e contaminazione atmosferica. Squadre a terra valutano continuamente i pericoli e le preoccupazioni e aggiornano training e piani di risposta”. Nulla può essere lasciato al caso per mantenere il regolare funzionamento di una struttura orbitante che è arrivata al venticinquesimo anno di attività – secondo i progetti originali era prevista essere dismessa già diversi anni fa – e viaggia ad una velocità di oltre 17000 miglia orarie.
Una delle situazioni più temute riguarda la scoperta di fessure a bordo della Iss. In passato infatti sono state ritrovate piccole crepe nei moduli Zarya e Zvezda che in alcuni casi hanno determinato perdite di aria e di pressurizzazione. In un report redatto dall’Aerospace Safety Advisory Panel della Nasa si legge che non tutte le fessure sono state individuate e negli ultimi due anni sono state registrate anche perdite di liquidi refrigeranti su alcuni moduli e veicoli russi.
L’agenzia Roscosmos ha affermato che alcune delle perdite riportate sarebbero dovute a collisioni con micrometeoriti. Una circostanza che rende ancora più evidente il rischio di impatto con la “spazzatura spaziale”. Nel dicembre del 2022 il think tank Rand Corporation ha stimato che nell’orbita attorno alla Terra ci sono oltre 43mila oggetti di dimensioni superiori ai dieci centimetri e un milione di altri oggetti compresi tra uno e dieci centimetri. Per evitarli nel 2023 l’equipaggio della Stazione spaziale ha dovuto effettuare per cinque volte manovre correttive.
Quanto alla possibilità di un conflitto tra le due superpotenze Military sottolinea che se il Cremlino decidesse di abbandonare la Iss si verrebbero a creare complicati problemi operativi. I sistemi relativi alla propulsione e alle capacità di manovra sono infatti collocati sul lato russo della Stazione e l’equipaggio americano non è addestrato ad operare su quel segmento. Nel frattempo comunque le tensioni dovute alla guerra in Ucraina non hanno intaccato la collaborazione tra la Russia e gli Stati Uniti che sembra procedere senza gravi ripercussioni. È stato inoltre esteso sino al 2025 l’accordo che permette agli astronauti di essere trasportati sia a bordo della Soyuz che della Crew Dragon di SpaceX.
Lo scenario più complesso resta però al momento quello legato al rientro in sicurezza della base spaziale quando essa verrà definitivamente abbandonata dai suoi occupanti. La Nasa sta già lavorando a tale progetto per fare in modo che i frammenti della Stazione, prevista disintegrarsi nel momento in cui entrerà nell’atmosfera, possano cadere sull’oceano invece che su aree urbane. E chissà se Hollywood ne trarrà altro materiale per il suo prossimo blockbuster.