La piccola Kataleya Alvarez Chicclo sarebbe stata venduta, dopo esser stata rapita in quel pomeriggio di fine primavera. Questo, se non altro, è quanto sostiene Katherine Alvarez, la madre della bimba peruviana di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno dall’ex-hotel occupato di Firenze nel quale viveva con i familiari. La donna ha esternato i suoi sospetti nelle scorse ore, nel corso della trasmissione di Rai 2 “In Onda” alla quale ha partecipato come ospite. Una conclusione alla quale sarebbe arrivata, a quanto pare, anche a seguito di alcuni messaggi telefonici che le avrebbe inviato una connazionale nei giorni immediatamente successivi al rapimento della piccola. “Questo è quello che ti meriti, per esserti messa con un uomo che aveva figli e moglie…” e “Piangi come un giorno ho pianto io”, si leggerebbe nei testi in questione.
E ad inviarli, sarebbe stata oltretutto la ventunenne che lo scorso novembre ha accusato la stessa Katherine Alvarez di averla aggredita, nei bagni di una discoteca nel capoluogo della Toscana. Le indagini per fare definitivamente luce sulla vicenda stanno andando avanti da oltre sei mesi, ma quella svolta investigativa che in alcuni frangenti sembrava essere davvero ad un passo non è sin qui mai arrivata: le varie ipotesi si sono via via dissolte. L’ultima in ordine cronologico, risalente a qualche settimana fa, riguardava un video proveniente dalla Spagna nel quale era stata immortalata su un bus una giovanissima somigliante a Kata. “Non è lei”, ha confermato Katherine in televisione, dopo la speranza nata nelle prime ore. Nemmeno gli interrogatori in Perù, avviati a seguito della richiesta di rogatoria internazionale inoltrata dalla procura di Firenze, sembrano aver per adesso garantito svolte significativi nell’ambito dell’inchiesta.
La donna ha inoltre preso le difese del fratello Abel Argenis Alvarez Vasquez (probabilmente l’ultima persona a vedere Kataleya, secondo quanto ricostruito degli inquirenti) finito qualche mese fa nel novero degli indagati anche per sequestro di persona a scopo di estorsione, oltre che per la questione del “racket degli affitti” che secondo gli investigatori vigeva all’interno dell’ex-albergo. “Mia figlia è stata venduta – le parole di Katherine Alvarez, che al termine del programma ha rivolto in lacrime un appello ai sequestratori della figlia – si tratta di una piccola di 5 anni che non ha fatto male a nessuno. Ridatemi mia figlia, il male lo stanno facendo soprattutto a lei, non solo a me e alla mia famiglia. Mettetevi una mano sul cuore e lasciatela andare. Vivere così non è facile, basterebbe anche solo un segnale”.