Domenico Manzo scomparso, svolta nelle indagini: spunta una macchia di sangue

Screen "Chi l'ha visto?"

A tre anni dalla scomparsa, una piccola speranza caratterizza le indagini su Domenico Manzo. L’uomo infatti sparì intorno alle 22 dell’8 gennaio 2021 da Prata di Principato Ultra in provincia di Avellino. Quella sera i suoi figli avevano organizzato una festa e, a quanto pare, l’uomo si sarebbe piuttosto indispettito per aver visto, forse, qualche invitato, far uso di stupefacenti. L’ipotesi è che volesse denunciare, la certezza che da quel giorno nessuno l’ha più visto.

Di recente è stata trovata una traccia, presumibilmente di sangue, nel bagagliaio dell’auto noleggiata dalla figlia Romina Manzo, indagata per concorso in sequestro di persona, ma che da sempre di dice estranea ai fatti, sostenuta dai membri della famiglia, in primis le zie, ovvero le sorelle di Domenico detto Mimì. Romina, in effetti, non avendo la patente, non avrebbe utilizzato l’auto in diverse occasioni, ma ne avrebbe solo pagato il noleggio, che le occorreva per ragioni logistiche legate alla festa.

L’auto sarebbe stata usata invece dalla sua amica Loredana Scannelli, indagata invece per favoreggiamento e false dichiarazioni al pm, così come sua madre Stefania (favoreggiamento) e il fidanzato Alfonso Russo (false dichiarazioni al pm). Nell’auto, come detto, sarebbe stata trovata una presunta macchia di sangue: si dovrà esaminare per capire se effettivamente si tratti di una traccia ematica, e successivamente se è compatibile con il Dna della famiglia Manzo, per capire se quindi appartenga a Domenico.

L’indagine è partita tardi – ha commentato a ‘Chi l’ha visto?’ il presidente dell’associazione Penelope Nicodemo GentileGli inquirenti sono stati onesti e lo hanno detto. C’è stata un’accelerazione importante. Sulla traccia di sangue, sinceramente, non siamo tanto fiduciosi. È esigua, è stata accertata con ritardo, quella macchina è stata lavata più volte, ha cambiato più volte proprietario”.

Tra i dettagli al vaglio degli inquirenti c’è la testimonianza di una donna, che avrebbe udito un urlo straziante di Loredana e la frase: “Mimì, Mimì… Cosa avete combinato?”. Loredana si è sempre difesa dicendo di aver tamponato un cane e che invece quella frase fosse rivolta allo stesso Domenico Manzo, cui dava del voi, com’è uso in Campania. Il noleggiatore dell’auto ha affermato che la vettura gli è stata restituita con un piccolo danno nella parte anteriore destra e che sarebbe stata sporca di terriccio, soprattutto nel bagagliaio.

In questi giorni Francesco Manzo, altro figlio di Domenico, ha incontrato gli inquirenti per vedere i filmati della videosorveglianza: ad avviso del giovane sarebbero emersi elementi importanti, e lui stesso avrebbe notato qualcuno in precedenza sottovalutato, ma che invece potrebbe essere coinvolto nella vicenda.

L’incrocio dei dati è importante – ha chiosato Gentile – perché ci sono tutta una serie di telecamere che riprendono le macchine, ci sono degli orari e degli alibi sicuramente traballanti. Mi auguro che finalmente possiamo dire una cosa importante e che sarebbe una certezza. Cioè: Mimì Manzo è stato ucciso, ne siamo certi, perché ragionando per esclusione, Mimì non aveva ragioni per allontanarsi, quindi questo capo di imputazione speriamo che possa passare per un percorso dolorosissimo ma ormai dobbiamo dare un nome a questo fatto e purtroppo anche a un reato, che è l’omicidio”.

Leave a comment

Your email address will not be published.