È arrivato il momento della surroga? I tassi fissi sono in discesa rispetto al livello massimo raggiunto a ottobre 2023, inoltre la prospettiva è particolarmente positiva in quanto sembrerebbero essere destinati a scendere. In questo frangente si potrebbe sfruttare l’operazione con cui il mutuatario può trasferire il mutuo in un’altra banca che offre tassi e condizioni più favorevoli. Ecco quindi come valutare la surroga in questo momento.
Come funziona la surroga
La surroga prevede la possibilità di effettuare il passaggio a un’altra banca senza sostenere spese di istruttoria e notarili. Il mutuo che viene spostato può durare più o meno tempo rispetto al precedente, stesso discorso per la tipologia di ammortamento, infatti si può passare da tasso fisso a variabile e viceversa. Cambia invece la cifra mutuata, infatti non è possibile superare il debito residuo del mutuo stipulato in principio. L’obiettivo è quello di trovare un tasso minore rispetto a quello versato tramite il finanziamento in corso. Questa tipologia è valutabile in maniera molto facile e può essere confrontata la rata attuale con quella del mutuo che viene surrogato.
I fattori da valutare
Al fine di scegliere o meno l’opzione della surroga è possibile valutare alcuni fattori. Innanzitutto è bene fare i propri conti di volta in volta. Bisogna poi trovare un istituto di credito affidabile che accetti la surroga e che possa sostenere con serietà e competenza il percorso del mutuatario. Inoltre l’Euribor è stabile al 4% e con questa cifra non è particolarmente conveniente spostarsi a un tasso variabile, quindi sarà meglio optare per il fisso. Bisogna poi considerare il paramento sul quale di fonda la scelta del tasso per i mutui fissi, stiamo parlando dell’Euris che è particolarmente volatile. L’indicatore in questione indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse e dal mese di ottobre 2023 è diminuito di un punto ma attualmente è in risalita. Infine se si è stipulato un mutuo variabile e con il tempo è diventato oneroso la surroga potrebbe non sempre essere la soluzione in quanto anche se nel tempo i tassi dovessero rimanere stabili ci sarebbe comunque un andamento crescente della rata.
I calcoli
Secondo alcuni calcoli de Il Corriere della Sera prendendo in considerazione un mutuo variabile di 200mila euro con una durata di 30 anni avviato cinque anni fa, indicizzato all’Euribor a 3 mesi + 1,2% e con un debito residuo di 170.300 euro e una rata di 1.244 euro. Con questa premessa mantenendo la stessa durata e debito residuo si surroga circa il 3,3% con una rata da 962 euro. Nel caso in cui il mutuo in corso tra un anno avesse un costo di due punti in meno la rata ammonterebbe a 938 euro con un trend in discesa a livello mensile. Lo stesso mutuo, ma con una durata di 20 anni, ha attualmente una rata di 1.452 euro. Con una surroga al tasso del 3,2%, la nuova rata sarebbe di 1.195 euro. Nel caso di un mutuo variabile da 200.000 euro avviato 10 anni fa, indicizzato all’Euribor a 3 mesi + 1,2%, la rata attuale è di 1.131 euro. Surrogando il mutuo al 3,2% con la stessa durata e debito residuo, la nuova rata sarebbe di 905 euro. Infine, consideriamo lo stesso mutuo ma con la durata originaria di 20 anni. La rata attuale è di 1.296 euro, ma con una surroga al tasso del 3,2%, scenderebbe a 1.126 euro. Se, tuttavia, i tassi di interesse diminuissero di due punti percentuali in un anno, la rata del mutuo variabile attuale si ridurrebbe a 1.103 euro. In sintesi, come spesso accade con i mutui, la scelta comporta una certa dose di scommessa.